Non è certo la rievocazione dello spettro evocato da Marx ed Engels quanto, nel 1848, pubblicarono il Manifesto riferendosi al comunismo, ma anche il Proptech, nel suo piccolo-grande, qualche brivido per la schiena lo fa venire. Sarà per le potenzialità fortemente disruptive rispetto al “modo abituale” e consolidato di fare le cose tipico del mondo del mattone; sarà per le difficoltà di comunicazione di due mondi che, sebbene abbiano un comune denominatore nel bene immobiliare, faticano a parlarsi e comprendersi; oppure sarà per la naturale e molto umana diffidenza per i cambiamenti, anche quando diretti al meglio…
A domandarselo è Rics, che propone un sondaggio online dal titolo PropTech e real estate: sfida o opportunità? finalizzato a tastare il polso della percezione che gli attori che operano sul mercato italiano hanno di questa nuova frontiera dell’immobiliare, tracciata dall’emergere delle nuove tecnologie e che avrà profonde conseguenze culturali e industriali.
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