Blog Post

Altro

Giovani e start up: sono 575mila, ma un’iniziativa su tre non supera i 5 anni 

Giovani e start up: sono 575mila, ma un’iniziativa su tre non supera i 5 anni

Le nazioni più giovani sono anche quelle dove c’è maggiore crescita economica. L’estremo oriente a livello globale, gli Usa a livello di Paesi occidentali, la Germania nella vecchia Europa. Non è un caso: i tre esempi citati hanno infatti in comune il fatto che, a prescindere dal grado di maturità dei rispettivi sistemi economici, sono Paesi con una natalità relativamente maggiore rispetto ai comparables e quindi una folta pattuglia di giovani pieni di voglia di fare, di sperimentare e di iniziativa per mettere le idee in pratica.

Anche in Italia ai giovani piace creare nuove imprese, anche se l’ambiente economico non è dei più favorevoli e le difficoltà sono numerose e spesso pesanti. Il proptech ne è un esempio lampante. Partito in ritardo rispetto agli altri Paesi, sia europei sia internazionali, il settore sta sperimentando un vero e proprio boom. Secondo il Proptech Monitor del Politecnico di Milano, al momento l’osservatorio di settore più importante sul mercato, le imprese che applicano la tecnologia all’immobiliare che ricadono sotto il monitor dell’Università milanese sono passate dal 2018 al 2019 da poco più di quaranta a oltre un centinaio.

L’imprenditoria giovanile in Italia

Secondo una “fotografia” scattata da un’indagine Unioncamere sulle imprese giovanili tra il 2011 e il 2018, nel periodo in esame sono 575mila le iniziative imprenditoriali guidate da giovani. L’iniziativa non manca quindi nemmeno in Italia, e non solo nel proptech. Peraltro, quando riescono a superare la fase di avvio, i giovani under 35 sono più resistenti rispetto agli altri imprenditori tricolori.

Se da un lato emerge la resistenza di chi supera la primissima fase dell’avvio aziendale, dall’altro, però, lo studio di Unioncamere evidenzia un grado particolarmente severo di selezione naturale del mercato e dell’ambiente economico nazionale. Un’impresa giovanile su 3, infatti, getta la spugna nei primi 5 anni di vita e di queste quasi la metà non supera il biennio. Il risultato è che in otto anni si sono perse 122mila imprese under 35.

Un dato che emerge è che quasi 41mila imprenditori under 35 nati al Sud sono andati al Centro Nord per mettersi in proprio. Poco meno della metà ha scelto la Lombardia (26%) o il Lazio (22%).

Ancora: sono circa 952mila i giovani titolari o soci di un’impresa, un terzo sono donne. L’età media è di 28,7 anni. Ma in generale sono sempre meno quelli pronti a puntare sull’autoimprenditorialità. Tra il 2011 e il 2018 il rapporto tra imprese giovanili per 1.000 giovani è calato di 7 punti, passando da 57,2 a 50,3.

Related posts