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Airbnb: 3.000 case per il personale sanitario 

Airbnb: 3.000 case per il personale sanitario

Airbnb ha scelto di ampliare il raggio di azione dell’iniziativa destinata a medici e infermieri impegnati ad affrontare l’emergenza coronavirus. Lo si legge in un’agenzia battuta da Ansa.

Pensata inizialmente per supportare il personale ospedaliero in cerca di un alloggio temporaneo in una nuova città, si estenderà ora anche a chi presta servizio nella consueta sede di lavoro, per permettere al personale di trasferirsi momentaneamente per tutelare i propri cari.

Giacomo Trovato, country manager di Airbnb Italia ha spiegato: “Da quando abbiamo aperto il programma, abbiamo assistito a una vera e propria gara di solidarietà da parte degli host. Moltissimi i suggerimenti che abbiamo ricevuto da tutta la società civile: nonostante avessimo previsto un rimborso spese per i partecipanti, molti host ci hanno chiesto di poter rendere la propria casa disponibile gratuitamente. Alcuni enti si sono offerti di sostenere in prima persona le spese di alloggio per il personale medico da reclutare”.

La misura fa seguito all’annuncio del ceo Brian Chesky fatto negli ultimi giorni del mese di marzo, quando aveva comunicato l’istituzione di due fondi, a livello internazionale, rispettivamente di 250 milioni di dollari per gli host che hanno risentito delle cancellazioni e di 10 milioni di dollari, per i superhost e gli host di esperienze che sono in difficoltà nel pagare l’affitto o il mutuo.

3.000 sono le case che finora gli host Airbnb hanno messo a disposizione del personale ospedaliero, con un’importante mobilitazione da parte di Lombardia in primis (23% degli alloggi totali), Toscana (13% degli alloggi totali), Lazio (10%), Piemonte (10%).

700 le domande pervenute in questo arco di tempo da parte del personale sanitario, a cui il portale di affitti brevi ha dedicato una sezione apposita.

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