Alla domanda come hanno reagito le aziende fintech italiane alla pandemia del Covid-19 nei primi mesi del 2020 la risposta è positivamente. Cresce il crowdfunding assieme al lending, all’insurtech e ai pagamenti digitali.
Si registrano buone performance delle piattaforme open banking, hub e associazioni, con fatturati 2019 che segnano un +32% per il segmento fintech e un +23% per il techfin.
Questi i dati dell’aggiornamento alla terza edizione del rapporto Fintech 2020 in Italia di PwC, un’analisi che ha riguardato quest’anno 364 aziende, di cui 278 fintech (pagamenti, capital market & trading, wealth & asset management) e 86 techfin, player di interesse nell’area dei tech enabler e della cybersecurity uscito ad aprile scorso.
Lo scenario delle Fintech italiane alla prova del Covid: molte luci e alcune ombre
Per investimenti nel fintech l’Italia è da sempre in posizione di debolezza rispetto al contesto internazionale e sono penalizzate soprattutto le aziende in fase iniziale di sviluppo (concentrazione degli investimenti sulle aziende più resilienti e diminuzione dei deal).
Nella prima metà del 2020 però, le singole fintech e le piattaforme di Open Banking, Hub e Associazioni in molti casi hanno moltiplicato le iniziative e aumentato molto i volumi di attività.
La necessità di liquidità da parte delle imprese, soprattutto pmi, ha innescato risposte puntuali delle fintech in area Lending (Digital Lending, Crediti commerciali, Supply Chain Finance…), e si è assistito alla crescita della domanda di polizze assicurative di protezione (InsurTech), utilizzo di pagamenti digitali e contactless (Payments), campagne di crowdfunding in diversi ambiti (equity, real estate, donazioni…).
Il ruolo del fintech in questi mesi si sta sempre più affrancando da quello di facilitatore e innovatore in alcune aree specifiche, grazie a una serie di collaborazioni e accordi con Istituti Finanziari tradizionali, Associazioni di categoria, grandi aziende, diventando componente importante del processo di trasformazione del sistema finanziario nel suo complesso. Un processo, già avviato nel passato ma decisamente accelerato dalla pandemia.
I bilanci delle fintech italiane evidenziano un settore in crescita, meno impattato di altri dal Covid, con qualche debolezza legata alla redditività. L’analisi dei bilanci 2019 e precedenti effettuata da Leanus aiuta a capire come le fintech si siano affacciate a questo difficile 2020.
Rilevante crescita del fatturato
La crescita di fatturato del 2019 è rilevante: + 32% nel segmento fintech e + 23% nel segmento techfin. Fra i segmenti a maggiore crescita si segnala il balzo del Money Management (+118%) e le importanti crescite nel segmento InsurTech, Pagamenti e Lending (questi ultimi sono anche i settori più maturi e rilevanti in termini di volumi).
Dalle valutazioni di Leanus dei bilanci delle fintech italiane si evidenzia:
- un buon equilibrio patrimoniale
- criticità nell’equilibro economico: la crescita di fatturato non è accompagnata da Margini Operativi adeguati
- equilibrio finanziario: buon rapporto Liquidità/Ricavi e Crediti Commerciali, ma insufficiente il rapporto fra Cash Flow Operativo/Ricavi
- livello di rischio: quasi il 60% delle aziende ha un rischio basso (43%) o medio (15%). Questo significa però che oltre un terzo delle FinTech italiane si è presentata al 2020 con un rischio elevato, un dato che potrebbe portare, nel 2020, ad una mortalità più elevata fra le aziende più fragili
- valutazione dell’impatto COVID-19 generalmente basso.
Il FinTech italiano si è presentato al 2020 in una situazione mediamente positiva
Buona parte del fintech italiano si è presentato alla sfida del 2020 in una situazione positiva. Il rischio aggiuntivo da Covid-19 è stato generalmente basso e, per molte FinTech è stata l’occasione per portare soluzioni innovative sul mercato, in grado di rispondere alle sfide aperte come la corsa a soluzioni digitali e la necessità di accedere a fondi di supporto da parte di famiglie e imprese.
PwC evidenzia una grande capacità delle aziende FinTech italiane di adattarsi a un contesto di mercato in rapido e incerto divenire, portando in dote caratteristiche di velocità, specializzazione, digitalizzazione, flessibilità, user experience, che in questa fase rappresentano un valore importante anche per le aziende finanziarie tradizionali o per le stesse grandi aziende industriali, come ad esempio Enel X con l’importante iniziativa di supply chain finance e le collaborazioni avviate con FinTech e istituti bancari tradizionali.
Rodolfo Pesati, partner, financial services consulting leader di PwC Italia ha spiegato: “Le fintech sono un attore importante nella catena funzionale e distributiva delle istituzioni finanziarie e imprese. Perché le FinTech possano continuare a giocare un ruolo positivo come driver e facilitatori dell’innovazione finanziaria servono collaborazione, normative e fondi. PwC vuol dare un contributo concreto, strategico e tecnologico alle FinTech, per creare valore nell’ecosistema finanziario”.
Related posts
Iscriviti alla newsletter
Articoli più recenti
Tantone (Welcome Home): “L’affitto garantito è il nostro punto di forza”
Leonardo Tantone, founder e Ceo di Welcome Home, spiega a Re2bit come funziona il servizio della società proptech specializzata nel…
Al via immovare.it, agenzia online che vende casa su abbonamento
Immovare.it annuncia l’approdo sul mercato immobiliare italiano con una formula che punta tutto sulla subscription economy. Fondata nel 2022 da…