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Crowdfunding: Trusters lancia il modello turistico “Albergo diffuso” 

Crowdfunding: Trusters lancia il modello turistico “Albergo diffuso”
Trusters lancia, per la prima volta in piattaforma, il progetto Albergo diffuso, nel cuore delle Dolomiti, nel mezzo del Parco Naturale Adamello Brenta, riserva della Biosfera Unesco e area naturale protetta più vasta del Trentino.

Un progetto immobiliare in linea con la nuova domanda di mercato

Hermann Hesse sosteneva che per “scoprire il senso più profondo di un luogo, è necessario dormire in una casa di quel luogo, non in un hotel internazionale”.
Su questo concetto si fonda il modello turistico Albergo Diffuso che si sviluppa all’interno di borghi e cittadine, tra stradine e palazzi antichi, con alloggi dislocati in più edifici salvati dall’abbandono, ma immersi nella loro storia e tradizione.
Viene definito come una struttura ricettiva orizzontale, con stanze dislocate in edifici diversi, (anche se adiacenti), che fanno riferimento alla stessa reception.
È particolarmente indicato per piccoli centri caratterizzati da centri storici di interesse artistico, architettonico o naturalistico. In questo modo questi centri possono recuperare e valorizzare alcuni dei loro vecchi edifici chiusi e inutilizzati e, allo stesso tempo, evitare di costruire nuove strutture per risolvere il problema della capacità ricettiva turistica.
È un modo diverso per il turista di entrare in stretto contatto con la popolazione locale e organizzare la propria vacanza per approfondire la conoscenza della storia, dell’arte e della cultura del territorio che desidera visitare mantenendo livello di comfort di un hotel 4 stelle S.
Il progetto è ideato e sviluppato da Hara Abitare S.r.l. con il patrocinio del Comune di Stenico, Frazione di Sclemo a Trento, e vede la realizzazione di oltre 2000mq commerciali di unità abitative con classe energetica A+.
Trattasi di un’importante operazione di recupero architettonico, ristrutturazione e riqualificazione di edifici rurali in residenziale e ricettivo.

Una risposta alla crisi del settore turistico

“Il Covid-19 ha cambiato le priorità del viaggiatore. In questo contesto, gli alberghi diffusi si stanno rivelando una forma di turismo lungimirante: sorti in mezzo alla natura e in contesti ricchi di fascino dove non c’è rischio di ressa, dislocati in spazi ampi originariamente destinati a residenti e non a turisti, provvisti di tutti i comfort. Strutture di tipo “orizzontale” che non devono ricorrere alla creazione di un unico edificio centralizzato, a differenza degli alberghi tradizionali che invece hanno una struttura di tipo “verticale”, afferma Nicola Zucca, founder di Hara Abitare. 
E prosegue: “La collaborazione di Hara Abitare S.r.l. con Self Coherence, riferimento in Italia nel mercato del bio e neuro feedback formativo ha guidato la scelta di caratterizzare il Resort con una offerta benessere evoluto. Il Well being può essere considerato l’evoluzione del tradizionale modello di SPA-Wellness. L’innovativo approccio si basa sulla metrica dell’Heart Rate Varibility (variabilità della frequenza cardiaca), un indicatore che misura lo stato di salute e la resilienza dell’organismo. Per lo studio di analisi del modello ricettivo applicato all’albergo diffuso ci siamo avvalsi della professionalità di un player di grande esperienza, Rentopolis, di cui Stefano Bettanin è amministratore.

Un progetto di riqualificazione territoriale patrocinato dall’amministrazione comunale di Stenico

“Non sono orginaria di qui, afferma Monica Mattevi, sindaco di Stenicoma ho scelto di stabilirmi a Stenico anche perché mi permette di vivere in mezzo alla natura e al contempo di avere una città come Trento a mezzora di macchina, di essere vicini a luoghi meravigliosi quali Campiglio, Riva del Garda, Molveno e di poter beneficiare all’interno dello stesso comune anche delle Terme. Tutto ciò all’interno di un contesto paesaggistico unico che per me rappresentava e rappresenta la possibilità di avere un’offerta molteplice di opportunità e al contempo garantisce una buona qualità di vita”.

Coesione di intenti tra pubblico e privato

“La proposta, continua Mattevi, ci è parsa subito in sintonia con il luogo e innovativa; il fatto di riqualificare il borgo attraverso un albergo diffuso può garantire vita anche in futuro a questo piccolo paese e quindi non potevamo che accoglierla con entusiasmo. Abbiamo già pensato di fare una variante al PRG per rendere più attrattivo e al passo coi tempi il Comune e chiesto la collaborazione ai progettisti e a tutto lo staff di Hara Abitare per arrivare alla realizzazione di quanto da loro proposto”.
“Gli ambiti di generazione di valore sono molteplici, aggiunge il sindaco: in primis quello immobiliare, in quanto anche gli immobili che non saranno oggetto del primo intervento potranno essere successivamente integrati e assumere nuovo valore nel contesto di una riqualificazione urbanistica complessiva. Turistico, poichè l’operazione punta a consolidare la destinazione valorizzando gli aspetti di tipicità che rappresentano un vantaggio competitivo in questo momento in particolare, e infine occupazionale. Infatti il modello di albergo diffuso così com’è stato pensato da Hara Abitare prevede l’ampio coinvolgimento della comunità e delle risorse locali nel senso più ampio. Il progetto dunque genererà un incremento occupazionale e un indotto importanti con al centro il benessere, basti pensare che i caratteri del luogo -in equilibrio con la natura- integrati con il know how e la tecnologia proposta con i percorsi di wellbeing rappresentano un innovativo modello di benessere rivolto sia alla comunità locale che a chiunque frequenterà il territorio. Tutto ciò genererà grande valore non solo economico ma anche sociale, a beneficio collettivo.”

“Il concetto di albergo diffuso apre la strada a nuove e diverse modalità di vivere il turismo. Nell’intento di ricercare l’autenticità dei luoghi e delle culture, gioca un ruolo fondamentale la sostenibilità, intesa come capacità di un territorio di essere rispettoso e di valorizzare non solo l’ambiente, ma anche le comunità di riferimento. Un esempio in questo senso, prosegue il sindaco, anche presidente dell’assemblea delle Terme di Comano, è rappresentato, nelle Giudicarie esteriori, dalle Terme di Comano, di proprietà dei cinque comuni del territorio, che si sono sviluppate attorno alla missione statutaria di far crescere la propria comunità, stimolandone l’economia, creando opportunità e rispettandone l’ambiente. Le Terme offrono circa 200 posti di lavoro (dati 2019), e creano un indotto di oltre 33 milioni di euro per la propria Valle, proponendo allo stesso tempo un’azione sostenibile dal punto di vista ambientale (ad esempio il 75% dell’energia impiegata proviene da fonte rinnovabile e quasi il 20% delle emissioni sono compensate dalla popolazione arborea del parco termale). L’azione sarà ulteriormente incrementata grazie agli importanti investimenti in corso per la riqualificazione delle strutture termali per attuare un nuovo e innovativo modo di fare termalismo e di prendersi cura della salute delle persone. Si tratta di un progetto di oltre 24 milioni di euro, sostenuto anche dalla Provincia autonoma di Trento e dai Comuni soci. Il turista interessato all’albergo diffuso è anche solitamente stimolato dal concetto di benessere a 360°, rappresentato dall’armonia con se stessi, a livello psico-fisico e con l’ambiente. Le acque termali sono lo strumento principe, fin dall’antichità, per accompagnare le persone nella ricerca del proprio “star bene” e della propria salute, per adottare stili di vita sani, equilibrati e di prevenzione di eventuali patologie. E’ inoltre il connubio tra acqua e natura, come quello che si innesca tra l’acqua termale di Comano ed il parco termale, a dare un impulso ed un’attrattività ancora maggiore della quale potranno beneficiare anche gli ospiti dell’albergo diffuso di Sclemo”.
L’offerta, visionabile sul portale Trusters.it, queste le caratteristiche:
  • il progetto, la cui raccolta è stata lanciata il 04.02.2021, con obiettivo min di 160.000 euro e max di 180.000 euro, che ad oggi ha già superato l’obiettivo minimo di raccolta per 168.000 euro circa 
  • il rimborso del prestito è previsto dal 12esimo mese e comunque entro 15 mesi dalla sottoscrizione
  • il Roi annuo previsto in piattaforma è pari a 10% annuo o meglio 12,50% in 15 mesi 
  • l’economicità dell’operazione è efficientata da un attento impiego delle risorse derivanti dalle agevolazioni fiscali
  • l’investimento finanziario è asset backed ovvero garantito dal valore degli immobili stessi che ammonta a € 630.000 prima dell’intervento (prezzo di acquisto medio € 160 €/mq) e raggiunge il valore di € 6.260.000 a seguito dell’intervento edilizio (1.600 €/mq).
  • il valore di stima degli immobili post-intervento è prudenziale se equiparato ai valori OMI/AdE (1.400/1.700 €/mq) riferiti ad immobili nella medesima area in ottimo stato di conservazione non ristrutturati a nuovo.
  • il modello di rischio immobiliare elaborato da AdE classifica il fattore di rischio dei progetti immobiliari in Italia. Secondo le specificità espresse il gamma complessivo dell’iniziativa Hara Abitare è pari a 7,42% che definisce un rischio medio-basso
  • secondo l’Osservatorio Mercato Immobiliare elaborato da AdE per la Provincia di Trento, il tasso di assorbimento delle vendite entro i 12 mesi dalla edificazione è pari a 64,46%, ben oltre la soglia di break-even dello sviluppo Hara Abitare (19,97%)

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