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Socievole, pulito e affidabile: l’identikit dell’inquilino perfetto per gli italiani 

Socievole, pulito e affidabile: l’identikit dell’inquilino perfetto per gli italiani

Condividere una casa può riservare un risparmio economico, soprattutto per gli studenti. Ma la condivisione degli spazi può avere anche risvolti problematici, che  DoveVivo-Ipsos hanno indagato in una ricerca, da cui emergono desideri e timori dei giovani europei in merito alle persone con cui condividere la casa.

L’identikit del coinquilino perfetto per gli italiani guarda a una persona pulita, affidabile e con tanta voglia di socializzare, mentre in Francia c’è più attenzione per la stabilità economica e in Spagna si predilige chi rispetta gli spazi.

 La ricerca commissionata da DoveVivo a Ipsos ha quindi analizzato abitudini e interessi di 3.000 giovani tra i 18 e i 34 anni rispondendo alla domanda “cosa cercano gli italiani nelle persone con cui condividere la casa e parte della propria vita? E in cosa si distinguono da francesi e spagnoli?”

La prima questione che emerge è quella dell’igiene e della pulizia. Tutti gli intervistati, a prescindere dall’origine, dimostrano di tenerla in gran considerazione: uno spagnolo su due (51%) evidenzia “igiene e pulizia” come la prima caratteristica necessaria per il coinquilino ideale, seguiti dal 44% degli italiani e dal 41% dei francesi, i più transigenti. Gli italiani, molto di più dei cugini europei, cercano affidabilità nei propri coinquilini.

AAA Coinquilini affidabili cercasi

Gli italiani, molto di più dei cugini europei, cercano affidabilità nei propri coinquilini

Ben il 38% la individua come una delle principali qualità ideali, contro il 27% degli spagnoli e il 23% dei francesi. Spagnoli e italiani sono anche accomunati dall’importanza che viene data al mantenimento della privacy e degli spazi personali all’interno della casa. Il 39% dei primi e il 37% dei secondi evidenzia infatti l’importanza del “rispetto degli spazi e tempi altrui”, a cui è interessato solo al 23% dei francesi.

Quello che invece i francesi reputano nettamente più importante rispetto a italiani e spagnoli sono la stabilità economica (il 22% contro il 14% degli spagnoli e l’11% degli italiani) e il fatto di conoscere già la persona con cui si vive (sempre il 22%, contro il 14% degli spagnoli e il 15% degli italiani).

In sintesi: se si vuole andare d’accordo con uno spagnolo bisogna fare grande attenzione alla pulizia prima di tutto, mentre se si vuole andare d’accordo con un francese basta che il portafogli non resti mai a secco. Per gli italiani le parole chiave sono rispetto, affidabilità e simpatia.

Scelta del coliving: il risparmio come motivazione principale

Analizzando le motivazioni che spingono a vivere in coliving, emergono profonde e inaspettate differenze tra i 3 paesi.

L’opportunità di risparmiare e condividere le spese è sicuramente primaria per tutti: il 56% per gli spagnoli, contro il 40% dei francesi e il 39% degli italiani. Il 38% degli italiani affianca a questa l’opportunità di socializzare e conoscere persone e, al contempo, il 28% dichiara di sentirsi rassicurato dal fatto di avere qualcuno a cui chiedere aiuto in caso di difficoltà, evidenziando così un’importante componente empatica e confidenziale che si instaura fra coinquilini. 

I francesi, invece, vedono nel coliving il modo per poter abitare in una casa nettamente più grande (29%) e per evitare di annoiarsi (28%). E le principali paure? Per il 49% degli spagnoli è indubbiamente la carenza di privacy; per gli italiani è il rischio di non andare d’accordo con i coinquilini (47%); mentre i francesi, seppur in percentuali minori, temono molto di più degli altri (22% vs 10% italiani e 13% spagnoli) di essere criticati per il loro disordine.

Gli aspetti positivi del coliving vengono evidenziati anche da alcuni elementi che le giovani generazioni considerano importanti per il loro futuro: in Italia per quasi 7 giovani su 10 (67%) è e continuerà ad essere fondamentale poter condividere con qualcuno le spese, le attività e gli oggetti di tutti i giorni. Inoltre, il 66% dei giovani intervistati riconosce che la loro generazione è molto più aperta alla condivisione rispetto a quelle passate, confermando la voglia di fare esperienza in diverse città e paesi per arricchire il proprio bagaglio culturale (il 69%), e che l’acquisto della casa è un obiettivo da raggiungere solo dopo aver arricchito il proprio curriculum con esperienze di livello (53%).

Sara Taddei, head of marketing&communication di DoveVivo, dichiara: “La ricerca ha confermato il bisogno e il desiderio di vivere in coliving per conoscere nuove persone e nuove culture, allargare i propri orizzonti, creare una rete di amici con cui condividere non solo una casa ma anche un pezzo di vita. Ovviamente la necessità di condividere le spese è cruciale per chi non ha ancora raggiunto una stabilità economica e professionale e vive una fase della vita caratterizzata da forte mobilità e spiccato dinamismo. Ma la voglia di conoscere persone diverse dai colleghi d’ufficio o di corso rende il coliving una grande opportunità per crescere e fare esperienza”.

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