Airbnb e Airbnb.org hanno annunciato l’offerta gratuita di alloggi a breve termine a 100.000 rifugiati in fuga dall’Ucraina. Gli alloggi saranno finanziati da Airbnb, Inc. e dai donatori del fondo per i rifugiati di Airbnb.org, oltre che dagli stessi host attraverso la piattaforma.
Airbnb.org è un’entità separata e indipendente da Airbnb, Inc., la quale non addebita costi del servizio per i soggiorni supportati da Airbnb.org sulla sua piattaforma. Lo scopo è offrire supporto alle persone colpite da eventi catastrofali, sia di natura climatica che sociale, come la guerra in Ucraina.
Nel portale sono descritti i progetti passati, come ad esempio il supporto agli sfollati a causa dell’uragano Sandy, ma anche i familiari delle vittime della sparatoria al nightclub Pulse.
Il conflitto in Ucraina ha quindi spinto il co-fondatore e ceo di Airbnb Brian Chesky, il co-fondatore di Airbnb e presidente di Airbnb.org Joe Gebbia, e il chief strategy officer e co-fondatore di Airbnb Nathan Blecharczyk, a inviare lettere ai leader di tutta Europa, in primis Polonia, Germania, Ungheria e Romania, per offrire supporto nell’accoglienza dei rifugiati all’interno dei loro confini.
“Siamo certi – aggiunge ancora una nota dell’organizzazione – che gli host e i guest di tutto il mondo saranno pronti a fare la loro parte in questo enorme sforzo per aiutare le persone in fuga dall’Ucraina. Nei prossimi giorni, Airbnb e Airbnb.org condivideranno maggiori dettagli su come gli host e tutta la community potranno supportare questa iniziativa, anche offrendo alloggi gratuiti o scontati. Nel frattempo è possibile visitare Airbnb.org per conoscere maggiori dettagli su come offrire alloggi in tempi di crisi. Airbnb.org lavorerà direttamente con associazioni no-profit sul campo, responsabili per la prenotazione e il coordinamento dei soggiorni per gli ospiti rifugiati, indipendentemente da nazionalità, razza, etnia o genere. Poiché Airbnb.org lavora per individuare partner diretti in ogni paese, i rifugiati e richiedenti asilo in fuga dall’Ucraina che necessitano di supporto immediato possono connettersi e visitare le risorse disponibili presso l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati”.
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