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Booking attiva il programma per strutture inclusive verso la comunità Lgbtq+ 

Booking attiva il programma per strutture inclusive verso la comunità Lgbtq+

Durante le permanenze, oltre la metà dei viaggiatori Lgbtq+ (55%) ha vissuto episodi discriminatori o è andata incontro a stereotipi (28%), a derisione e ad abusi verbali da parte di altri viaggiatori (18%) e/o della gente del posto (17%).

I dati sono frutto di un’ampia ricerca sui viaggi Lgbtq+ condotto da Booking.com, e riporta che l’82% dei viaggiatori  ha purtroppo vissuto esperienze di accoglienza non proprio piacevoli in vacanza.

La ricerca ha coinvolto viaggiatori di 25 paesi in tutto il mondo, lo studio ha fatto luce su atteggiamenti, preoccupazioni e preferenze di viaggio, nonché su esperienze di soggiorni passati, realtà attuali e speranze in un futuro più inclusivo.

Un futuro in cui si sceglierà di spendere i propri soldi a favore di chi sostiene le imprese Lgbtq+ o si dimostra aperto e accogliente nei confronti di questa comunità. Il 64% dei viaggiatori Lgbtq+ ha infatti dichiarato di essere più propenso a prenotare con brand che si impegnano per sostenere la comunità.

L’appartenenza alla comunità Lgbtq+ incide sulle scelte di viaggio secondo il 60% dei viaggiatori intervistati. Nella scelta della destinazione, il 64% ha ammesso di dover pensare alla propria sicurezza e al proprio benessere come viaggiatore Lgbtq+ e il 55% ha dichiarato che appartenere a questa comunità incide sulle attività svolte lontano da casa.

Ecco perché, secondo lo studio Booking, i viaggiatori Lgbtq+ cercano sempre più di viaggiare con brand che comunichino chiaramente quali sono le mete più inclusive e che ascoltino le esigenze della loro comunità, per esempio indicando se un’impresa è di proprietà o gestione Lgbtq+.

Il 55% dei viaggiatori Lgbtq+ si interessa ad attrazioni o attività pensate appositamente per loro e prima di fare una prenotazione si informa su alloggi, brand ed esperienze allo scopo di capire se e in che misura sostengono la comunità.

La ricerca ha quindi evidenziato come il 60% dei viaggiatori Lgbtq+ si dica più propenso a visitare una destinazione che celebri la propria storia e comunità. Più della metà (il 56%) è maggiormente incline a scegliere un viaggio che permetta di conoscere gli aspetti storici della comunità Lgbtq+ nella destinazione scelta.

Secondo Booking, la possibilità di personalizzare la propria esperienza di viaggio è uno dei modi in cui il settore può rispondere meglio alle esigenze dei viaggiatori Lgbtq+: tra gli intervistati, il 37% vorrebbe dei suggerimenti tailor made in base alle proprie preferenze e ai propri interessi; il 31% sarebbe felice di avere maggiori informazioni Lgbtq+ sulle destinazioni,  come per esempio le leggi locali, la sensibilità religiosa, i requisiti di abbigliamento e le statistiche sui crimini di odio contro le persone Lgbtq+; 3 partecipanti su 10 (il 30%) vorrebbero dei filtri che consentissero loro di identificare le strutture che offrono espressamente un’esperienza positiva per i viaggiatori Lgbtq.

Travel proud di Booking.com

Booking.com riconosce che le strutture hanno un ruolo molto importante nell’offrire un’esperienza più inclusiva, e si sta impegnando affinché proprio tutti possano viaggiare a testa alta.

Lanciato ad agosto 2021, il programma di formazione Proud hospitality di Booking.com è disponibile in inglese, francese, tedesco e spagnolo per tutte le strutture partner nel mondo, e al momento conta oltre 10.000 strutture Proud certified in 95 paesi e territori, tra cui più di 110 in Italia.

Lo scopo della formazione online Proud hospitality, sviluppata in collaborazione con HospitableMe, è quello di aiutare i professionisti nel campo dell’ospitalità a comprendere le sfide e gli ostacoli che la comunità Lgbtq+ incontra in viaggio e a fornire tecniche e competenze pratiche facilmente attuabili nella loro struttura.

La formazione è offerta gratuitamente a tutte le strutture partner di Booking.com nel mondo e include risorse aggiuntive, come il pacchetto Travel proud customer toolkit, che le strutture Proud certified sono incoraggiate a rendere disponibile per tutto il personale che si interfaccia con la clientela, in modo da poter rispondere con sicurezza a tutte le domande e offrire un’esperienza ancora più accogliente agli ospiti Lgbtq+.

Al completamento del corso online, che sottintende la volontà a offrire esperienze più inclusive, i partner Proud certified avranno un’icona distintiva sulla loro pagina, al fine di informare i potenziali ospiti che li attende un’ospitalità inclusiva. Questo li metterà a proprio agio e li renderà più consapevoli delle loro scelte. Inoltre, ci sarà un’apposita pagina Travel proud dedicata alle città con il numero più alto di strutture Proud certified, dove i viaggiatori potranno sapere di più sull’iniziativa e dove potranno cercare e prenotare le strutture aderenti.

 Arjan Dijk, cmo e senior vice president di Booking.com, ha affermato: “Booking.com crede che il settore goda di una posizione privilegiata per sostenere tutti nell’esplorare il mondo rimanendo sempre sé stessi al 100%. Dalla ricerca e prenotazione di un alloggio alla pianificazione dei viaggi, fino alla la ricerca di modi per sostenere le imprese LGBTQ+ locali, sono tante le opportunità nel settore per informare, agevolare e supportare la comunità LGBTQ+ nei suoi viaggi in tutto il mondo e nella scoperta di nuove culture. Il potenziale è ancora in gran parte inesplorato. Anch’io, come viaggiatore gay, ho spesso incontrato barriere e discriminazione, ma ho anche assistito a un cambiamento progressivo con il passare degli anni. Vogliamo fare qualcosa di concreto per spianare la strada a un settore sempre più inclusivo, e gettare le basi per un cambiamento che auspichiamo sia più profondo e che diventi uno standard di viaggio per tutti.”

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