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Affitti: età, animali e orari fra le cause del mancato pagamento del canone 

Affitti: età, animali e orari fra le cause del mancato pagamento del canone

Tra diritti e doveri da rispettare, la relazione che si instaura tra padrone e inquilino di casa è spesso una delicata e sottile linea rossa, che può sfociare nel mancato pagamento dell’affitto.

In particolare sono 3 quelle che generano i maggiori dissidi, legate all’età, agli animali e alla tipologia di inquilini. È quanto emerge dall’osservatorio sugli affitti di Zappyrent che, grazie a un database di oltre 20.000 appartamenti e circa 100.000 utenti iscritti alla piattaforma (tra locatari e locatori) in 6 città in Italia (Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna e Catania) – ha monitorato quali situazioni creano i maggiori problemi tra inquilini.

“Sicuramente la situazione regina che genera il numero maggiori di problematiche è quella legata all’età – racconta Lino Leonardi, ceo e cofounder di Zappyrent – infatti, a età diverse corrispondono ritmi di vita, esigenze e necessità differenti.

Alla luce di questo è sempre sconsigliato affittare casa a inquilini con un delta di età tra loro troppo ampio, come per esempio lavoratori e studenti. In questo caso è matematico che, se non subito, ma nel medio-lungo periodo, i diversi orari dei due inquilini andranno a scontrarsi. Ma non solo, anche le dimensioni dell’alloggio è bene tenere conto, infatti a parità di canone d’affitto, se la casa ha dimensione ridotte meglio affittare a una coppia che a due inquilini diversi, che si troverebbero a vivere con poco spazio a disposizione.

Dalle nostre ricerche in media il contratto con una coppia dure almeno 3 volte tanto quello di due co-inquilini. Altro punto dolente purtroppo è la questione legata agli animali, infatti, mentre da un lato le case pet-friendly sono sempre più richieste, dall’altra di pari passo sono in aumento i litigi legati proprio a questo aspetto. Soprattutto in case di dimensioni ridotte meglio accettarli solo se c’è il benestare di tutti gli inquilini.”

Al netto dei litigi ci sono poi alcuni parametri che sarebbe meglio tenere presente prima di affittare per non dover poi correre ai ripari in seguito come stipendio, tipologia di contratto, settore di impiego e stagionalità.

“Per fare in modo che l’affitto sia sostenibile, il reddito dell’inquilino dovrebbe essere almeno il doppio del canone sottolinea Leonardi– inoltre con la pandemia sono nati altri elementi valutativi a cui un privato magari non pensa o non ha modo di valutare: il settore in cui lavora l’affittuario è un parametro da non sottovalutare, alcuni settori infatti sono più impattati da eventuali restrizioni dovute al Covid o alla stagionalità dell’impiego ad esempio. Ci sono poi alcuni altri parametri che per un locatario sarebbero troppo onerosi che noi abbiamo inserito nel nostro processo valutativo dell’inquilino, l’accesso al database dei cattivi pagatori e quello dei dati bancari sui finanziamenti aperti, solo per citarne alcuni. Ma nonostante tutto questo c’è un paradosso nel mondo degli affitti, ed è che all’aumentare degli inquilini diminuisce il rischio di morosità, questo perché ci sono più garanti ‘obbligati legalmente’ a pagare per non incorrere in cause di sfratto, anche se poi possono esserci d’altro canto più possibilità di litigi tra gli stessi.”

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