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Metaverso: le aziende cercano spazi online per facilitare il lavoro ibrido 

Metaverso: le aziende cercano spazi online per facilitare il lavoro ibrido

Le riunioni nel Metaverso potrebbero diventare realtà per milioni di lavoratori britannici nel prossimo futuro, è quanto emerge dal nuovo studio Regus che ha rilevato come centinaia di aziende stanno cercando o costruendo uffici nella tecnologia virtuale.

La ricerca condotta da Regus, brand parte di Iwg – il più grande gruppo mondiale di spazi di lavoro flessibili presente in Italia con i brand Copernico, Spaces, Signature e HQ – ha rilevato che due terzi (66%) dei dirigenti d’azienda considerano il Metaverso come la naturale evoluzione del lavoro ibrido e che la metà (48%) sta esplorando lo spazio ufficio all’interno del mondo online per i propri dipendenti.

Consentendo ai lavoratori di diverse sedi di interagire tramite avatar 3D, i dirigenti ritengono che il Metaverso avrà un impatto significativo sul nostro modo di lavorare. Il 70% prevede che aumenterà la richiesta di lavoro flessibile, in quanto ridurrà la necessità per il personale di lavorare dalla stessa sede.

Il top management ritiene inoltre che la flessibilità offerta dal Metaverso porterà una serie di opportunità, tra cui una maggiore varietà di ambienti di lavoro (62%), un miglioramento della salute mentale (57%), una riduzione del presenteismo (54%) e un miglioramento dei rapporti tra i lavoratori in trasferta e quello in ufficio (54%). Sette su 10 (71%) pensano inoltre che offrirà nuove opportunità di business, una notizia gradita tra i timori di una recessione all’orizzonte.

Nonostante l’entusiasmo del management per il Metaverso, i lavoratori temono che le aziende non siano ancora pronte per fare il grande passo con la nuova tecnologia. Quasi due terzi (63%) pensa che il proprio datore di lavoro aspetterà di vedere come si comportano le altre aziende prima di investire in prima persona, mentre meno della metà (46%) pensa che la propria azienda sarà una visionaria del Metaverso. Solo il 6% pensa che la propria azienda adotterà la tecnologia nei prossimi 12 mesi, mentre la maggior parte (33%) prevede che ci vorranno 3-4 anni.

L’entusiasmo dei lavoratori per la rapida adozione di questa tecnologia è dovuto ai vantaggi percepiti. La comunicazione tra i membri del team (44%), il lavoro di squadra (41%), le opportunità di lavoro a distanza (40%) e la creatività (39%) sono stati identificati dal personale come i maggiori vantaggi del lavoro nel Metaverso.

Per quanto riguarda l’implementazione della nuova tecnologia, il 56% del top management afferma che lo spazio condiviso per gli uffici sarà fondamentale. Il 61% è così ottimista sulle sue prospettive che ritiene che diventerà fondamentale per le comunicazioni tra i diversi uffici aziendali.

Un’indagine condotta separatamente da Regus ha rilevato che il numero di aziende del FTSE 250 interessate ad applicare un modello di ufficio ibrido sia, infatti, tre volte superiore al numero di imprese che intendo continuare a lavorare come prima della pandemia. Questo suggerisce che l’interesse per il lavoro nel Metaverso non potrà che aumentare. Per soddisfare questa domanda, Iwg la società madre di Regus, prevede di aggiungere alla sua rete globale più di 1.000 nuove sedi nel corso del 2022, la maggior parte dei quali in zone rurali e suburbane.

Mark Dixon, fondatore e ceo di Iwg, ha dichiarato: “Il cambiamento nel mondo del lavoro è quasi sempre guidato dalla tecnologia. Negli anni ’90 la posta elettronica ha trasformato il modo di fare business; l’inizio della pandemia ha portato milioni di persone in tutto il mondo ad adottare in modo permanente strumenti e piattaforme basate sul web come Zoom e Teams per consentire un lavoro più efficace”.

“Quest’ultima ricerca dimostra che il top management si aspetta che il Metaverso avrà un effetto trasformativo sul lavoro ibrido. Consentirà una migliore collaborazione per le persone che lavorano in tutto il mondo, riducendo la necessità di fare i pendolari e permettendo una maggiore flessibilità negli orari di lavoro quotidiani.”

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