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I prezzi degli affitti hanno preso il volo in Europa, Italia compresa 

I prezzi degli affitti hanno preso il volo in Europa, Italia compresa

Il terzo trimestre del 2022 mostra uno sbalorditivo aumento in tutta Europa dei prezzi dei canoni di locazione del 16,5% su base annua. La crescita dei costi energetici, l’inflazione elevata e l’aumento del costo della vita stanno mettendo sotto pressione i contratti di affitto con spese incluse, con l’Italia che oscilla nel quadro internazionale: impennata nei prezzi delle stanze private a Milano (oltre 725 euro medi), e dei monolocali a Roma e Firenze (900 e 920 euro)

L’evidenza arriva da HousingAnywhere, piattaforma internazionale di alloggi per studenti e giovani professionisti che ha presentato i risultati del suo International rent Index per il terzo trimestre del 2022. Il report mostra come i prezzi degli affitti europei siano aumentati del 16,5% nell’ultimo anno.

Se nel trimestre precedente il rilancio della mobilità internazionale era stato considerato il principale motore dell’aumento dei costi di locazione, che avevano toccato uno sbalorditivo 19,3%, nel periodo attuale il motivo va ricercato nell’aumento dei costi dell’energia e nell’impennata dell’inflazione annuale del 9,1%, che stanno mettendo duramente sotto pressione gli affitti e il potere d’acquisto degli inquilini.

Lo scenario europeo è frammentato

L’incertezza globale muove uno scenario complesso in Europa, fatto di contrasti e variazioni considerevoli sui prezzi di affitto nelle diverse città.

Rispetto al trimestre precedente, schizzano alle stelle i canoni sui bilocali ed i monolocali ad Amsterdam (+18,3% e +17,5%), Lisbona (+10% e +35,8%) e Atene (+14,3% e +15,8%), crollano invece quelli di Helsinki (-6,5% e -19,8%), Bruxelles (-4,4% e -3,2%) e Parigi (-5,6% e -6,6%).

Sono le stanze private a sorprendere in questo trimestre e concentrare i riflettori su di sè: i loro prezzi sono aumentati in quasi tutte le città – Milano, Berlino e Utrecht addirittura di oltre il 10% rispetto al trimestre precedente.

L’aumento relativo dei prezzi delle stanze private in tutta Europa può in parte indicare che le stanze private sono tornate ad essere popolari dopo una consistente diminuzione dei prezzi durante e subito dopo la pandemia.

Inoltre, la minor disponibilità di appartamenti e monolocali a prezzi accessibili può aver spinto le persone a preferire questa soluzione abitativa.

Secondo HousingAnywhere, va considerato che l’Europa ha acquisito sempre più popolarità come meta di studio e di turismo: l’indebolimento dell’euro la rende una meta più conveniente per i cittadini stranieri, favorendo la mobilità internazionale e spingendola oltre i livelli del pre-pandemia.

La previsione è quella di un picco ancora più alto durante il prossimo anno, che metterà ulteriormente sotto pressione il mercato europeo degli affitti.

In Italia boom dei monolocali a Roma e Firenze

Il trend di crescita dei canoni d’affitto continua anche nella penisola, pur con importanti differenze: se rispetto allo scorso trimestre, a Milano i prezzi dei bilocali e dei monolocali si sono in qualche modo stabilizzati ai prezzi record di 1800 e 1160 euro (+20% e +22,5% rispetto al 2021), sono le stanze private a salire sul podio dei rincari, arrivando a toccare la soglia del +27,6% dallo scorso anno e la cifra sbalorditiva di 727 euro medi rispetto ai 570 del 2021.

Nel resto d’Italia invece, la situazione varia ancora: il mercato dei monolocali è esploso a Roma e Firenze, dove questi ultimi hanno toccato rialzi rispettivi del 25% e 31,4% rispetto allo scorso anno, con cifre attuali di 900 e 920 euro rispetto ai poco più di 700 dell’anno scorso.

I bilocali si stanno invece avvicinando alla media europea, registrando variazioni minime o addirittura negative rispetto allo scorso trimestre (-5% sui prezzi degli appartamenti a Roma, con cifra tonda di 1575 invece che 1750). Lo stesso è successo per le stanze private, i cui costi di 500 a Roma e Firenze rimangono invariati rispetto alla prima metà del 2022 e salgono di “solo” 30 e 50 euro rispetto al 2021.

Le difficoltà economiche in Europa

Secondo la ricerca, la crisi abitativa europea non è più causata solo dalla carenza di offerta, ma è esasperata dagli eventi in corso nel mondo. La guerra Ucraina-Russia ha causato una grave crisi energetica, mentre l’inflazione persistente e l’aumento dei tassi di interesse stanno iniziando ad avere un effetto tangibile sui prezzi degli immobili.

Non solo l’affitto sta diventando sempre più costoso. L’acquisto di una casa è da anni fuori portata, soprattutto per i più giovani: dal 2010 il costo dell’acquisto di una casa è aumentato in media del 45% in tutta Europa. L’aumento dei tassi di interesse e l’arresto dello sviluppo immobiliare hanno reso la proprietà di una casa più costosa che mai.

Sebbene i governi stiano intervenendo per proteggere i consumatori dall’aumento dei costi energetici, queste misure non forniscono una soluzione a lungo termine alla crisi degli alloggi.

“Le bollette energetiche senza precedenti, l’aumento del costo della vita e i continui aumenti dei prezzi degli affitti stanno mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie”, afferma Djordy Seelmann, ceo di HousingAnywhere. “I governi stanno adottando misure come il tetto massimo dei prezzi dell’energia e la sovvenzione delle bollette energetiche. Ma è importante che queste misure non distraggano la classe politica dal risolvere il problema della mancanza strutturale nell’offerta degli alloggi, che incide sui costi dei canoni d’affitto in molti mercati europei. Per affrontare le sfide attuali in modo sostenibile, i principali attori dell’ecosistema abitativo devono cercare un approccio collaborativo e rimanere concentrati sulla disponibilità degli alloggi per raggiungere l’accessibilità economica in questo periodo di difficoltà – anche se risulta più facile appoggiarsi a soluzioni a breve termine”.

A questo link maggiori informazioni sul Rent index.

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