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Short Rent e Property management

CleanBnB: affitti brevi nuovi driver dell’investimento immobiliare 

CleanBnB: affitti brevi nuovi driver dell’investimento immobiliare

La domanda non conosce sosta (5.063.422 notti prenotate a settembre 2022 in Italia, dati Airdna) e segna il record di 90 milioni di arrivi per Airbnb a fine settembre 2022, uno stock potenziale di 6,5 milioni di immobili a disposizione e il mercato della compravendita di abitazioni in fermento: lo short term rental continua ad attrarre investitori privati e istituzionali alla ricerca di una redditività certa con pochi rischi.

Questo il quadro annunciato nel corso del convegno organizzato a Milano dal property manager CleanBnB, operatore professionale con oltre 1.600 immobili in gestione diretta ed esclusiva in 60 località in Italia e quotato in Borsa dal 2019, sono stati analizzati interesse, redditività e fattibilità degli investimenti in immobili da destinare all’affitto breve, comparto che ha fatturato in Italia oltre 10,4 miliardi di euro nel 2021. 

Record del tasso di occupazione a settembre, 63,4%

L’andamento della domanda è confermato in Italia dai dati Airdna che evidenziano un record del tasso di occupazione a settembre pari al 63.4% con 5.063.422 notti prenotate a settembre 2022 (+45% vs. settembre 2021 0.2% vs. settembre 2019).

Nei primi 9 mesi del2022 CleanBnB, con un portfolio di circa 1.600 immobili in Italia, ha registrato performance in continua crescita di mese in mese e una crescita a tripla cifra rispetto allo stesso periodo del 2021, in termini di numero di soggiorni gestiti e volumi di incassi, che hanno superato quota 19,8 milioni di euro (+159% rispetto allo stesso periodo del 2021).  Con la fine di ottobre 2022, la Società ha  raggiunto 20 milioni di euro di incassi, raddoppiati nel mese di ottobre rispetto allo stesso mese del 2021. 

“I risultati degli ultimi mesi hanno risvegliato l’interesse di proprietari e investitori e confermano le potenzialità del comparto, ha dichiarato il presidente di CleanBnB, Francesco Zorgno. “Il business degli affitti brevi è un eccellente motore dell’investimento immobiliare in quanto genera redditività certa ai soggetti che vogliono investire, consente il recupero del patrimonio immobiliare, contribuisce alla riqualificazione dei contesti abitativi garantendo la sostenibilità non solo economico finanziaria ma anche quella ambientale e sociale, ripopola i centri storici perché riguarda immobili sfitti e abbandonati e ha contribuito a favorire nuove esperienze turistiche e culturali oltre che a bilanciare i flussi turistici in modo sostenibile” ha concluso Zorgno, che ha sottolineato  l’importanza della sostenibilità come chiave per consolidare la ripresa. 

“La diffusione nel mercato italiano del settore degli affitti brevi – ha dichiarato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari immobiliari che ha fatto un quadro dello stato attuale in Italia– continua a essere influenzata da fattori storici, topografici, economici e strutturali, oltre che immobiliari, per la tipologia dello stock e, soprattutto, la distribuzione della proprietà nel nostro Paese. Il segmento degli affitti brevi si è caratterizzato per una crescita costante dell’offerta per un utilizzo turistico o transitorio. Una offerta costituita da 575mila seconde case offerte sul mercato degli affitti turistici, con oltre 200mila unità gestite da agenzie e operatori specializzati, parte dei 6,5 milioni di unità immobiliari non occupate o in locazione.”

3 nuovi contrati di short rent ogni 1000 abitanti

A testimonianza di quanto questo comparto sia stato capace di acquistare peso crescente nel mercato del turismo nazionale, nel 2021 si sono contati quasi 170mila nuovi contratti di locazione breve, ovvero tre ogni mille abitanti. Si sono rilevate nel corso dell’anno, e se ne prevede il consolidamento nei prossimi mesi, nuove tendenze abitative emerse durante il periodo di maggiore tensione dovuta alla diffusione del virus.

Nelle principali città italiane gli affitti brevi coinvolgono ormai anche più del cinque per cento dello stock abitativo complessivo, con canoni medi annuali ben superiori a quanto registrato sul mercato tradizionale, anche prossimi a 4.500 euro al mese, con tassi di rendimento però strettamente dipendenti dalla professionalità del gestore/proprietario.

Un fenomeno questo che la Fiaip – Federazione italiana agenti immobiliari professionali sta  monitorando costantemente anche perché molte imprese e agenzie immobiliari stanno curando  quest’attività locativa che non è soltanto turistica ma soddisfa anche una domanda di carattere  sociale (circa il 30% del totale) legate ad esigenze di tipo sanitario, formativo e lavorativo. 

“Si tratta di un’opportunità per tutto il Paese che nel 2022 sfiorerà 400 milioni di presenze turistiche e queste presenze – dichiara Leonardo Piccoli, vicepresidente nazionale Fiaip con delega al turismo intervenendo a Milano al Convegno Investire negli affitti brevi” al Palazzo Giureconsulti – oggi vedono riscoprire, oltre le città d’arte, quei territori e i borghi che da troppo tempo sono stati dimenticati dal mercato immobiliare ed in tutto questo le affittanze brevi sono state le protagoniste assolute. Le locazioni brevi oggi non sono concorrenziali alle strutture alberghiere ma complementari a un’offerta consolidata di ricettività per il Paese. Nel periodo gennaio-settembre 2022 gli affitti brevi hanno fatto segnare delle prenotazioni che valgono 9,7 miliardi di euro (nel 2021 hanno fatto segnare complessivamente 10,4 miliardi di euro)”. 

Oggi purtroppo gli affitti brevi sono stati presi di mira da alcune amministrazioni comunali nelle  città metropolitane altamente turistiche, in quanto priverebbero il mercato locale di unità abitative  da concedere in locazione ai residenti. “Da un’analisi effettuata dal nostro Centro Studi FIAIP – ribadisce Piccoli – risulta che la popolazione italiana nel 2050 perderà circa il 36% della classe media d’età (44-55 anni) e che lo stock residenziale fotografato nel 2022 ci indica in 3.800.000 unità con le luci spente al netto delle seconde case turistiche, di quelle occupate da non residenti e di quelle inagibili”.

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