È boom di studenti internazionali nelle città europee, che si preparano ad attrarre e trattenere sempre più fuorisede. Lo riporta HousingAnywhere, piattaforma europea di alloggi in affitto, in relazione al macro quadro evidenziato in occasione della Class conferenze di Madrid che ha visto riunirsi oltre 150 organizzazioni attive nell’ecosistema abitativo, lavorativo e di apprendimento degli studenti.
La Class conference ha approfondito le cause fondamentali del continuo aumento dei prezzi degli alloggi per studenti, che è da riscontrare in primis nella mancanza strutturale nell’offerta di soluzioni abitative.
Prezzo medio degli affitti +16,5% sul ’21
Questa situazione grava sulla possibilità delle città di ospitare in modo sostenibile i talenti globali, sia locali che internazionali. Secondo l’ultimo International rent index di HousingAnywhere, relativo al terzo trimestre del 2022, il prezzo medio degli affitti nelle principali città europee è aumentato del 16,5% rispetto allo scorso anno.
Mentre la domanda è in continua crescita, guidata dalla disposizione delle giovani generazioni alla mobilità, la mancanza di offerta sta facendo sì che il mercato sia fortemente sbilanciato, facendo decollare i canoni di locazione per studenti nelle destinazioni più popolari.
“La mobilità degli studenti e la retention dei talenti sono due facce della stessa medaglia: con l’obiettivo di attrarre più talenti, molte metropoli hanno perso di vista la sfida di come trattenerli quando l’offerta di affitti è così limitata. Far sì che i talenti possano mettere radici è un aspetto che richiede l’attenzione di una complessa rete di soggetti interessati, in quanto le loro azioni sono interconnesse e le loro decisioni codipendenti”, ha dichiarato Djordy Seelmann, ceo di HousingAnywhere.
Nel 2022, gli studenti di tutto il mondo hanno segnalato svariati problemi nella ricerca di alloggi disponibili, economici e accessibili in paesi come Italia, Olanda, Spagna e Portogallo, tra gli altri.
Alcuni studenti non hanno potuto addirittura iniziare l’anno accademico 2022-2023 a causa della mancanza di alloggi. Non si tratta di una novità, ma solo di un fenomeno fortemente intensificato, che evidenzia ancora una volta la profondità e l’ampiezza della crisi degli alloggi per studenti in Europa.
3 proposte da HousingAnywhere per le città universitarie
1.Prospettive basate su dati concreti e tecnologia
Ogni volta che le persone vogliono rimanere in un luogo o trasferirsi, hanno bisogno di un posto dove vivere. Tuttavia, alle città mancano dati collaborativi e completi per prendere decisioni consapevoli su questo aspetto. È qui che la tecnologia può aggiungere un grande valore: HousingAnywhere è convinta della centralità dei dati e fin dalla sua fondazione, 13 anni fa, ne ha accumulata una grande quantità in tutta Europa. I dati attuali permettono all’azienda di aiutare oltre 100.000 persone a trovare un alloggio, grazie a soluzioni 100% tecnologiche che rispondono alle esigenze e ai desideri in continua evoluzione di studenti e giovani professionisti, proprietari di immobili e oltre 300 università partner.
La piattaforma ha capito quanto i dati siano fondamentali per anticipare le capacità di accoglienza delle città e farle corrispondere alle aspettative degli studenti.
2.Spazi abitativi per studenti e giovani professionisti
In questa edizione della Class conference è stata sottolineata più che mai la necessità di costruire alloggi su misura per studenti e giovani professionisti, mettendo in luce alcune tendenze in crescita, come il co-living, per quanto riguarda i concetti abitativi. Secondo i dati di Cbre, società di consulenza immobiliare presente alla Class Conference, nella prima metà del 2022 gli investimenti sul co-living sono stati pari a 233 milioni di euro, rappresentando il 18% degli investimenti totali in living.
A questo proposito, secondo HousingAnywhere, i Purpose built student accommodation (Pbsa) costituiranno un elemento chiave nei prossimi anni, poiché, come anticipato nella conferenza, il numero di studenti internazionali aumenterà del 5,8% entro il 2027, per cui saranno necessarie opzioni sempre più diversificate per accogliere i talenti internazionali.
3. Soluzioni collettive a responsabilità condivisa
“La causa fondamentale dell’attuale crisi abitativa è la mancanza strutturale di offerta. Questo evento ha riunito tantissime parti interessate: è tempo di essere ambiziosi, perché possiamo farci carico di questa sfida e cambiare la situazione. Dobbiamo impegnarci per ottenere la Tripla A negli affitti: Availability, Affordability and Accessibility (disponibilità, convenienza e accessibilità). E possiamo andare oltre, aggiungendo una quarta A: Accountability (Responsabilità). Le sfide di oggi richiedono a tutti noi di fare un passo avanti per trovare le soluzioni per il domani, per i nostri studenti, per il nostro futuro”, afferma Seelmann. “Dalle istituzioni alle piattaforme tecnologiche che mettono in contatto i potenziali inquilini con i fornitori di alloggi, dai costruttori ai proprietari e alle università, un problema complesso richiede una risposta congiunta e che superi i confini internazionali”, aggiunge Seelmann.
Molte città universitarie in Europa sono in difficoltà: lo scenario abitativo non sta al passo con un mondo sempre più mobile, in cui prezzi degli affitti aumentano più rapidamente dell’inflazione. Le opzioni di alloggio sono frammentate in un mercato degli affitti ancora poco trasparente. “È tempo che le città e le istituzioni si assumano la responsabilità del futuro delle giovani generazioni e consentano loro di prendere decisioni consapevoli sul loro futuro abitativo”, conclude Seelmen.
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