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Yeldo chiude il ’22 con 20 progetti per 302 mln di valore 

Yeldo chiude il ’22 con 20 progetti per 302 mln di valore

Nel 2022 il tradizionale portafoglio bilanciato (60% azionario, 40% obbligazionario) ha fatto registrare rendimenti negativi pari al -12.1%, scenario che chiede di diversificare gli investimenti alla luce di avverse condizioni macroeconomiche che mettono in crisi i rendimenti.

Il quadro è tracciato da Yeldo, gruppo europeo nato nel 2019 che garantisce accesso digitale diretto ad investimenti immobiliari di livello istituzionale tramite una piattaforma tecnologica, e che annuncia di avere chiuso il 2022 generando un rendimento del 17,9% Irr per gli investitori, e raggiungendo i 302 milioni di euro come valore complessivo degli oltre 20 progetti immobiliari finanziati nei suoi primi anni di attività.

Obiettivo dichiarato della società è di democratizzare il mercato degli investimenti immobiliari: un mercato storicamente accessibile solo a pochi, principalmente a causa degli alti ticket di ingresso e delle competenze specifiche richieste, ma che può svolgere un ruolo fondamentale nell’ambito di una strategia di diversificazione di un portafoglio di investimenti. 

“Il mercato degli investimenti immobiliari è storicamente dominato da investitori istituzionali, che ne apprezzano la bassa correlazione con i mercati pubblici e le coperture offerte contro l’inflazione – afferma  Antonio Borgonovo,  ceo di Yeldo- Gli investimenti in asset alternativi, e in particolare quelli garantiti da sottostanti reali come gli immobili, svolgono un ruolo centrale nelle strategie di investimento dei player istituzionali, che allocano oltre il 30% dei loro portafogli al comparto. Con YELDO, vogliamo democratizzare il mondo degli investimenti alternativi dando accesso ad un pubblico più ampio, con ticket minimi più accessibili rispetto a quelli istituzionali”.

Match fra sviluppatori e potenziali investitori

Grazie al contributo della tecnologia, Yeldo mette in contatto sviluppatori immobiliari di primario livello in cerca di soluzioni di finanza alternativa con potenziali investitori, facilitando la raccolta di capitali.

Yeldo si impegna quindi a individure le migliori opportunità del mercato e struttura prodotti di investimento di grado istituzionale, sia con strumenti di equity che di debito.

Gli investimenti di Yeldo si concentrano su aree economiche stabili nell’Europa continentale. L’offerta di operazioni off-market include nuove costruzioni, progetti di ristrutturazione, di riqualificazione e proprietà a reddito. Tra i progetti immobiliari presi in considerazione rientrano sia progetti residenziali che commerciali, di varie tipologie (core/core+, Value add e opportunistic). 

La società sottolinea di attuare un rigoroso processo di selezione per ogni proposta immobiliare; di tutte le offerte vagliate ad oggi sono infatti meno del 3% i progetti che sono stati poi finanziati. 

Il nostro obiettivo – prosegue Borgonovo – è offrire investimenti che garantiscano rendimenti interessanti, ma che allo stesso tempo proteggano il capitale dei nostri investitori: per ogni operazione che selezioniamo, la sicurezza dei capitali dei nostri investitori è la nostra priorità”. 

Attraverso Yeldo, gli investitori accedono ad investimenti immobiliari assumendo posizioni privilegiate, garantite dall’immobile sottostante e protette da una partecipazione azionaria da parte di uno sponsor di progetto: grazie alla particolare strutturazione delle proposte di investimento il capitale e il rendimento degli investitori di Yeldo godono infatti di una priorità di liquidazione rispetto allo sponsor di progetto. 

“Oltre alla rigorosa selezione supportata da approfondite analisi e alla cura nella strutturazione finanziaria delle operazioni – aggiunge Borgonovo – il segreto del nostro successo è investire in progetti reali in cui vi è uno sponsor di livello istituzionale che crede nel progetto al punto da mettere a rischio i propri capitali”

I risultati di Yeldo e gli obiettivi per il 2023

La società comunica quindi che l’Irr storico dei 20 progetti immobiliari finanziati dal 2019 ad oggi si attesta sul 14,7%. Questa cifra raggiunge il 17,9% considerando il solo 2022.

“Siamo orgogliosi di quanto realizzato nell’anno passato – continua Borgonovo – nonostante le avverse condizioni macroeconomiche e di mercato, nel 2022 la nostra proposta di investimento ha offerto rendimenti a doppia cifra e una protezione aggiuntiva agli investitori.

Nel 2023 amplieremo la nostra offerta di investimenti. Finora abbiamo offerto agli investitori la possibilità di partecipare a singole operazioni specifiche (cosiddetto deal-by-deal). Ma dall’anno prossimo, i nostri investitori avranno anche la possibilità di partecipare a una strategia diversificata attraverso il lancio del nostro primo fondo di Private Debt Real Estate Pan-europeo: un fondo open-ended con finestre di liquidità semestrali. Inoltre, stiamo lavorando a diverse collaborazioni con operatori di primario livello nel settore degli NPL in Europa per offrire agli investitori accesso anche a questa asset class particolarmente interessante. Questi due nuovi prodotti continueranno a rafforzare la nostra missione: fornire accesso digitale e diretto ad investimenti immobiliari di grado istituzionale” conclude Borgonovo. 

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