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Wikicasa: a gennaio ’24 pubblicati 13.165 annunci di aste immobiliari, il 72,43% sono esecuzioni 

Wikicasa: a gennaio ’24 pubblicati 13.165 annunci di aste immobiliari, il 72,43% sono esecuzioni

Nel mese di gennaio, sono stati pubblicati 13.165 annunci inerenti aste giudiziarie aventi come oggetto unità immobiliari, per un valore complessivo di 1.954.775.262 euro in termini di base d’asta.

Tra gli annunci in asta di gennaio, 9.535 fanno riferimento ad esecuzioni immobiliari (72,43%), mentre 3.129 sono associati a procedure concorsuali (23,77%). I restanti 501 annunci (3,80%) provengono da altre procedure che, pur passando dalla vendita all’asta del bene, non configurano pignoramento o fallimento, come nel caso di procedure di divisione giudiziale tra coniugi o eredi, cause civili ed eredità giacenti.

I dati sono frutto del Report gennaio 2024 sul mercato delle aste giudiziarie di Wikicasa.

Spostando l’attenzione sulle tipologie di immobili oggetto d’asta, le unità residenziali corrispondono al 43,59% del totale, che corrispondono a 5.739 aste. La seconda tipologia immobiliare con il maggior numero di unità in asta è quella dei terreni. Si contano nel mese di gennaio 1.386 aste, pari all’10,53% del totale nazionale.

Uffici, negozi e laboratori, invece, contribuiscono al 7,22% del totale, con 951 aste. Analizzando la situazione in termini di fasce di prezzo, emerge come il valore medio di base d’asta sia 148.483 euro. In particolare, oltre il 46% dei lotti in asta, pari a 6.072 unità immobiliari, registra una base d’asta che non supera i 50.000 euro.

In conclusione, le aste che non superano i 50.000 euro, rappresentano solamente il 6,70% in termini di valore complessivo di beni posti in asta nel mese di gennaio. Interessante poi evidenziare la situazione relativa ai lotti con base d’asta pari o superiore a  1.000.000 di euro, che nonostante rappresentino solamente poco più del 2% del totale (267 aste), cubano di fatto il 33,89% in termini di valore complessivo dei beni in analisi.

Il 34,21% delle aste al nord Italia

Delle aste inerenti al mese di gennaio, la maggior parte ricade nelle regioni del nord Italia (34,21%). Nelle regioni del centro Italia invece, si concentra il 26,29% degli immobili all’asta. Chiudono il sud (24,49%) e le Isole (15,01%).

Spostando l’analisi a livello regionale, la regione con il maggior numero di aste risulta essere la Lombardia, il cui numero di aste, pari a 1.678, corrisponde al 12,75% delle aste totali sul territorio nazionale. A seguire il Lazio, che conta un totale di 1.386 aste, pari al 10,53% delle unità immobiliari in asta rispetto al totale nazionale e la Sicilia, con 1.377 aste, che cubano il 10,46% del valore totale.

Le stesse regioni sono ai primi 3 posti anche per controvalore delle aste in questione. Al primo posto, sempre la Lombardia che registra un controvalore pari al 13,75% del totale (268.711.301 euro), seguita da Sicilia, le cui unità immobiliari in asta cubano il 9,59% del valore totale nazionale in termini di base d’asta (187.434.619 euro) e Lazio, dove il valore totale regionale corrisponde al 9,49% del totale (185.594.718).

La Valle D’Aosta risulta invece la regione con il minor numero di procedure aperte per il mese di gennaio, pari a 17, corrispondenti allo 0,13% delle aste attive in Italia. Il controvalore totale delle unità immobiliari in asta in Valle D’Aosta è pari a 1.520.720 euro.

Tra le province italiane, Roma al primo posto

Per quanto riguarda le province, Roma si afferma come la provincia più attiva, con un totale di 849 aste, pari al 6,45% del totale nazionale. Con 335 annunci in asta (2,54% del totale), la provincia di Perugia precede quella di Catania, che si ferma a un totale di 332 (2,52%).

Roma si conferma anche prima provincia per controvalore totale dei lotti in asta, pari a 130.335.999 euro, seguita da Catania (75.621.285 euro) e Brescia (60.888.295 euro). Trieste invece è la provincia che registra i dati più bassi, con sole 3 procedure in asta per il mese di gennaio e un controvalore complessivo di 206.600 euro in termini di base d’asta.

L’immobile all’asta più costoso nel mese di gennaio è Torre Del Grifo Village, ex centro sportivo del Catania Calcio.

Il complesso sportivo polifunzionale in questione è composto da: un edificio polifunzionale sportivo su quattro livelli con due piscine coperte, area parcheggio, quattro campi da calcio, un sottocampo, un resort, spazi comuni, 3 suite, hall, sala meeting e blocco bagni, foresteria e locale magazzino interrato, uffici direzionali, locale ricevimento ingresso, locali tecnici, accessori e depositi. L’immobile si trova a Mascalucia, in provincia di Catania, e ha un valore di base d’asta è pari a 28.940.000 euro.

Di contro, a Coniolo, in provincia di Alessandria, si trova l’unità immobiliare con il valore di base d’asta minore, pari a 65 euro..

Tra le unità immobiliari in asta localizzate all’estero ma gestite da tribunali nazionali, vale la pena segnalare un complesso abitativo composto da 21 appartamenti, 9 lotti edificabili e 2 ulteriori lotti frazionabili edificati di 29.894 metri quadri complessivi situato sull’Isola di Boa Vista, nella Repubblica di Capo Verde, con un valore in termini di base d’asta pari a 2.167.564  euro.

Il 16 gennaio risulta essere il giorno con il maggior numero di aste in gestione, con un totale di 1.261 aste e un valore, in termini di base d’asta, pari a 195.343.763 euro. Al contrario, il 13 gennaio è il giorno con il minor numero di aste in gestione, con un totale di 12 aste per un controvalore pari a 865.922 euro.

Per concludere, un commento sul mercato da parte di Mirko Frigerio esperto di esecuzioni Immobiliari e Npe, strategic advisor di Wikicasa.it: “Il numero mensile di aste pubblicate, se confrontato con il passato, monitora lo stato di carico di lavoro dei Tribunali e non solo il numero di esecuzioni che il periodo propone. Negli ultimi 3 anni abbiamo visto una mole di lavoro ridotta rispetto ai numeri degli anni pre-COVID. Ci portiamo ancora in groppa, quindi, i rallentamenti COVID e non abbiamo ancora avuto i benefici delle accelerazioni che l’introduzione della Legge Cartabia ha portato al sistema; il T.S.E.I. ci ha dato modo, negli anni, di vedere che i tempi delle procedure hanno subito pochi miglioramenti temporali ma sono sicuramente migliorati i tempi delle fasi di vendita.

Resta aperta la variabile su due aspetti delicati: il primo, che oggi stiamo ancora smaltendo il carico di lavoro pre-COVID e l’avvio atti delle successive attività di pignoramento ha subito ritardi importanti creando un flusso di immobili in esecuzione che ancora non vediamo pubblicati; il secondo rappresenta quale sarà la futura strategia di gestione degli NPE su scala generale di Banche e Service, che vede sempre più la volontà di trovare accordi fuori dalle aule dei tribunali oppure, seppure in asta, attraverso accordi stragiudiziali che coinvolgano la volontà dei proprietari dei beni a sdebitarsi attraverso accordi a saldo e stralcio e piani di rientro accordati.

Chiaramente, il mondo delle esecuzioni e degli NPE sta cambiando e non serve più una azione spot fatta ogni tanto da questo o quel gestore, ma serve la presenza sempre più attiva di veri e propri esperti del debito che possano affrontare l’argomento e fare da “mediatore” tra creditore e debitore, al fine di estinguere prima le procedure, magari azzerando anche il debito e riducendo di gran lunga i costi che le procedure portano con sé.

Gestire il mondo aste vuol dire prendersi cura del proprio paese, e farlo con l’analisi e i numeri fa uscire, chi li sa leggere e interpretare correttamente, dal mondo dell’improvvisazione”.

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