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Covid-19, quale sarà l’impatto sul Proptech? La risposta dell’Ukpa 

Covid-19, quale sarà l’impatto sul Proptech? La risposta dell’Ukpa

Mentre la pandemia causata dal Covid-19 continua, centinaia di migliaia di persone e imprese – e più in generale l’economia globale – subiscono un impatto significativo. In queste settimane ho parlato con tanti colleghi imprenditori e fondatori di startup. Non lo nascondo, siamo tutti molto preoccupati.

L’ultimo decreto del governo, potrebbe dare uno spiraglio di luce in un mare nero, ma la strada è lunga, purtroppo. Nessuno di quelli con cui ho parlato, quando ho chiesto di commentare questa notizia, si è voluto spingere pubblicamente nel farlo, ma lo si può confermare: siamo tutti nella stessa barca. C’è un problema forte di liquidità, non si sa quanto durerà e come sarà articolato il post-Covid19.

E la cosa non si ferma in Italia.

La ricerca sulle PropTech dell’Ukpa

Per avere un quadro completo ed esauriente sulle conseguenze della pandemia sul settore PropTech, Ukpa – UK PropTech Association – l’associazione PropTech britannica, ha effettuato un’indagine sull’impatto del coronavirus intervistando i propri associati.

Qual è la sfida più grande che le aziende PropTech stanno affrontando?

L’incertezza intorno al Covid-19 ha avuto un impatto piuttosto negativo sulla fiducia e sull’economia. Si prevede che molte aziende vedranno una diminuzione della domanda e dei problemi legati alla liquidità. Questo aspetto è visibile nell’indagine e si è rivelato essere la sfida più grande che le PropTech stanno affrontando…

Mentre le aziende rispondono a questa sfida concentrandosi sul business esistente e cercando finanziamenti, se la situazione dovesse persistere, ci potrebbe essere un impatto molto negativo sulle start-up che porterà a delle perdite rilevanti.

Source: Ukpa

La seconda sfida più grande che le PropTech stanno affrontando, è rappresentata dagli investitori che rinviano, ritirano e/o mettono in standby i loro fondi.

Uno dei membri dell’Ukpa, Mike Bristow, ceo di CrowdProperty, che siede anche nel Comitato Investimenti di uno dei principali VC dedicati al PropTech, Pi Labs, suggerisce a tale proposito “un meccanismo esistente in cui il governo potrebbe garantire che le imprese early stage and scale up ad alto potenziale non falliscano in questo mercato a causa della mancanza di liquidità, è l’attuale schema Eis. La modifica della detrazione per gli investitori al 100%, invece dell’attuale 30%, dovrebbe consentire a queste imprese di raccogliere più facilmente capitali in questo momento difficile, garantendo maggiore liquidità. E’ fondamentale che le grandi startup britanniche non rimangano indietro nelle misure del governo per sostenere l’economia, molte di esse hanno un enorme potenziale e potranno prosperare diventando globali nel lungo periodo”.

Come può il governo UK sostenere al meglio le PropTech?

Il governo ha introdotto una serie di misure a sostegno delle imprese e dei dipendenti. Queste includono:
• Un programma di mantenimento del posto di lavoro che consenta ai datori di lavoro di richiedere fino all’80% del salario mensile dei dipendenti in aspettativa, fino a 2.500 sterline al mese, per evitare licenziamenti;
• La malattia pagata a tutti i dipendenti assenti a causa della Covid-19;
• Possibilità di differire il pagamento dell’Iva;
• Prestiti per l’interruzione dell’attività.

Ulteriori iniziative comprendono finanziamenti ed aiuti significativi da parte del Governo.

Anche se queste misure possono sembrare generose, il sondaggio Ukpa si voleva assicurare che fossero adeguate e sufficienti anche per le startup del PropTech. I risultati e il feedback dei membri suggeriscono che, molte startup PropTech, non risultano ammesse alle opzioni di finanziamento e che sarebbe necessario un maggiore sostegno per poter sopravvivere.

Tra le tante richieste, ecco cosa ritengono di necessaria implementazione i membri della Ukpa:
• Gli amministratori/ceo possano essere messi in aspettativa;
• Congelare per tutti e per 3 mesi i pagamenti delle imposte e dei contributi;
• Sgravi sull’affitto per le aziende che hanno sede nei Co-Working;
• Ulteriori opzioni di finanziamento. Nello specifico, sovvenzioni per coloro che non hanno diritto ad aiuti e agevolazioni per le piccole imprese oppure al prestito per l’interruzione dell’attività.

Come spesso accade anche in Italia, le banche concedono prestiti solo a coloro a cui hanno prestato denaro in precedenza, spesso anche in cerca di ulteriori garanzie.

Dato che il flusso di cassa è la sfida più importante per quasi tutte le startup (e non solo), la mancanza di opzioni di finanziamento adeguate potrebbe costringere molti ad alzare bandiera bianca.

Cosa caratterizzerà le attività delle PropTech nei prossimi tre mesi?

Mentre per la maggior parte delle PropTech l’esigenza principale emergente è legata alla sopravvivenza, e alcune saranno costrette a chiudere, si prevede che, sul lungo periodo, l’adozione di servizi PropTech è destinata ad aumentare.

Le società immobiliari tradizionali sono oggi costrette a effettuare visite virtuali ed elaborare le vendite di immobili “online”. Le soluzioni offerte dalle PropTech vengono esaminate con urgenza e attenzione in cerca di una soluzione vincente.

Per questo motivo, il 25% dei membri Ukpa PropTech si aspetta una crescita della propria attività.

Source: Ukpa

Per esempio, durante questo periodo, un’azienda che si occupa di virtual tours, Prompto, sta vedendo un massiccio aumento della domanda per la loro soluzione di tour virtuali a 360 gradi. Tanya Samuels, direttore vendite, ha commentato: “La crisi della corona ci costringe tutti a ripensare i nostri modelli di business. Le visite alle proprietà non sono più consentite. Né lo è incontrare i clienti faccia a faccia”.

Conclusioni

La pandemia ha costretto le aziende a doversi adattare, adottando a modo loro la trasformazione digitale. Sui social ormai si sprecano le occasioni di confronto e di intrattenimento. C’è una vera e propria corsa alla formazione e all’apprendimento di nuovi modelli e contenuti.

I prossimi mesi (e forse anni) saranno molto diversi da quelli che abbiamo conosciuto prima del virus. Lo smart working sarà un’abitudine sempre più frequente, ci sarà probabilmente una crescita importante di tutte quelle startup e aziende tecnologiche legate alle nuove forme di organizzazione del lavoro.

Tuttavia, la questione va affrontata con preoccupazione ed è effettivamente molto seria. La priorità va all’emergenza sanitaria, ma cosa ne sarà dell’economia? Cerchiamo di tirare le somme anche del sistema italiano Proptech e vediamo che spaccato ne uscirà fuori.

di Michele Schirru – PropTech & Real Estate Strategist, micheleschirru.it

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