Blog Post

Short Rent e Property management

Aigab: “Solo l’1,5% delle case a Venezia destinato all’affitto breve” 

Aigab: “Solo l’1,5% delle case a Venezia destinato all’affitto breve”

Marco Celani e Michele Ridolfo, rispettivamente presidente e vicepresidente Aigab-Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi hanno partecipato a Venezia al tavolo di lavoro promosso dal sindaco Luigi Brugnaro, per fare il punto rispetto alle intenzioni del comune sull’applicabilità dell’emendamento Pellicani che concede alla sola amministrazione di Venezia la facoltà di introdurre in maniera autonoma restrizioni rispetto al numero di notti affittabili.

In particolare la norma prevede un tetto massimo di 120 giorni, anche non consecutivi, per l’affitto di un immobile e che, in caso di superamento, spetti al sindaco determinare “con specifiche disposizioni regolamentari che lo svolgimento dell’attività sia subordinato al mutamento di destinazione d’uso e categoria funzionale dell’immobile”.

All’incontro, che si è svolto in un clima di interlocuzione positiva, oltre ad associazioni in rappresentanza di host e proprietari, hanno partecipato il Direttore Generale del Comune di Venezia e gli Assessori al Commercio e Attività Produttive Sebastiano Costalonga, al Turismo, Sviluppo Economico, Lavoro Politiche della Residenza e Coesione Sociale Simone Venturini, ai Lavori Pubblici, Edilizia Scolastica e Decoro Urbano Francesca Zaccariotto, al Bilancio e Società Partecipate Michele Zuin.

Aigab ha apprezzato l’avvio, sollecitato da tempo, del dialogo diretto con gli addetti ai lavori come ha apprezzato le parole positive spese dal sindaco verso l’esperienza degli operatori professionali che potranno proporre al comune le best practice già adottate altrove con l’obiettivo di promuovere modalità di convivenza civile nei condomini e favorire l’adozione di comportamenti adeguati da parte dei viaggiatori, nel quadro un Regolamento comunale che disciplini l’ospitalità senza inserire restrizioni arbitrarie alla proprietà privata e alla libera concorrenza.
 
Secondo il Centro Studi Aigab (elaborazioni su dati air Dna e Istat), a Venezia ci sono attualmente circa 7.700 annunci attivi su un totale di circa 503mila abitazioni.

La città ha ben 132mila case vuote, con un tasso di sfitto tra i più alti d’Europa: oltre il 26%. Il peso delle case online sul totale delle case comunali è pari ad appena l’1,5% del totale, addirittura inferiore alla media nazionale che è pari all’1,7%.

Il contributo al Pil della città portato dai soli affitti brevi è pari a circa 430 milioni di Euroeall’anno, risultando come un contributo irrinunciabile al valore creato per la città in termini di ristrutturazioni e riqualificazione di immobili, di imprenditoria locale, di introiti dei proprietari di immobili e indotto.

Il contributo dei viaggiatori che soggiornano in città è ben diverso da quello di chi affluisce in giornata dall’esterno, non solo perché questi ospiti pagano la tassa di soggiorno, ma anche perché usufruiscono, seppur temporaneamente, degli stessi servizi locali (trasporti, ristorazione, servizi di prossimità come i negozi di vendita al dettaglio) utilizzati dai residenti.

Riteniamo che l’approccio del sindaco Brugnaro di valorizzazione dell’esperienza dei professionisti e di non criminalizzazione ideologica del settore possa rappresentare un esempio positivo ed un laboratorio pilota che possa in futuro essere da esempio ad altre città che oggi stanno avendo un approccio al fenomeno sbagliato e penalizzante verso la libertà d’impresa e la proprietà privata.

Related posts