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PoliMi: in Italia aziende proptech +19%, il comparto si consolida 

PoliMi: in Italia aziende proptech +19%, il comparto si consolida

337 aziende operative in Italia, di dimensioni contenute ma che escono dalla fase di startup/scaleup più del 2022.

Questa la fotografie delle proptech italiane scattata dalla survey annuale realizzata dall’Italian proptech network del Politecnico di Milano presentata in occasione dell’Italian proptech monitor 2023, secondo cui le imprese di questo settore sono oltre 300, in crescita del +19% sul 2022 e decisamente in aumento rispetto alle 43 del 2018.

Spicca il nord Italia ( 61% delle imprese che operano Italia, il 16% al centro e 5% al sud.), con Milano che si dimostra essere uno dei poli principali del settore, concentrando  il 35% delle aziende operative, 117 su 337. Si tratta, in generale di aziende dalle dimensioni piccole (80%), che operano con modalità in evoluzione, tanto che il 90% degli operatori delle proptech ha dichiarato di avere modificato il proprio business plan dall’inizio della propria attività.

Per quanto riguarda l’uscita dal mercato, nel totale delle 337 aziende mappate, tre sono acquisite da altre, quattro uscite dal mercato italiano, quattro hanno cambiato nome e una ha chiuso il proprio business.

In merito alla suddivisione in cluster, il 29% opera nella real estate fintech, il 28% nei professional services, il 18% nella sharing economy, il 15% nello smart real estate e il 10% nel contech. Scenario che non registra variazioni nella distribuzione percentuale rispetto ai cluster.

Le persone occupate all’interno delle proptech sono da uno a cinque nel 42%, nel  33% da sei a 10, nel 6% da 11 a 20, nell’11% da 21 a 50 e solo nell’8% più di 50, dimostrazione che più dell’80% sono aziende dalle dimensioni contenute.

Il rapporto percentuale tra uomini e donne vede il 67% degli operatori di sesso maschile e 33% femminile, il 67% arriva dalla Gen Y, il 24% dalla Gen X e parimenti il 4% dalla Gen Z e baby boomers.

L’analisi mostra che una buona componente della forza lavoro avuto una formazione nel campo Ict, il 30%, seguita dal 27% che si è formata nel real estate, dal 24% in economia e management e dal 18% in altro.

Per quanto riguarda le operazioni, si delineano due macro fasi principali, dov’è la prima comprende la pianificazione e progettazione e la seconda la gestione, dove quella di property management si lega a quella di facility management e asset management.  In questo panorama il 14% delle persone intervistate ha selezionato le fasi di property management e design property management evidenziando la spinta innovativa del proptech nel connettere fasi diverse del ciclo.

In merito i round di finanziamento, il numero e leggera diminuzione rispetto al 2022, in quanto il 60% ha risposto di avere fatto un round in early growth e il 40% da 2 a 3, mentre in growth le imprese si suddividono equamente un 25% tra chi ha fatto 1 round, da 2 a 3, da 4 a 5 e tra chi preferisce non rispondere.

Le tecnologie utilizzate, vedono al primo posto big data analytics, data science e data sharing, con il 78% delle risposte, in aumento da 61% del 2022 e del 71% del 2021. Al secondo posto l’intelligenza artificiale e il machine Learning con il 64%, posizione che sale al secondo posto del terzo rispetto al ’22.  In terza e posizione IoT, website e smartphone apps, con il 61%.  Seguono compute edge e cloud, realtà virtuale, realtà aumentata, gemello digitale, sensors, location analytics and geospatial come veicoli autonomi e troni, interfaccia uomo macchina e applicazioni programme, blockchain e Dlt, material innovation, robotic systems and automation, e, a chiudere, 3D painting and modelling.

Alla domanda su come vengono valutate le probabilità di riuscire a raggiungere gli obiettivi aziendali prefissati nei prossimi due anni, è stata una risposta valutata 3,8 su 5 rispetto al 4 del 2022.

E in merito alla richiesta se gli operatori abbiano riscontrato criticità criticità di natura legale il 39% risponde negativamente, il 19% risponde che ne ha riscontrate rispetto la mancanza di normativa, il 17% criticità nella proprietà intellettuale il  14% in merito agli aumenti di capitale e l’11% in merito all’ambito amministrativo.

In conclusione, i dati mostrano un settore che si sta consolidando, tanto più che numero di aziende proptech uscite dalla fase di startup/scaleup è in crescita.  L’exit registrato è infatti del 14%, e in crescita di 2 punti percentuali del 2022 e di quattro punti percentuali dal 2021.

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