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Investimenti e Aste

Cherry: nel Q3 ’23 aste immobiliari -21%, base media per immobili commerciali -74% 

Cherry: nel Q3 ’23 aste immobiliari -21%, base media per immobili commerciali -74%

Da luglio a settembre quasi 30.000 aste pubblicate in Italia (-21% sul terzo trimestre 2022), in larga parte per la tipologia residenziale. La Lombardia è ancora prima regione per numero di aste sopravvenute (3.949, -26% sul 3Q 2022), Roma è prima sia tra le città (841, -18%) che tra i tribunali (1.150, -6%).

Il valore di base d’asta medio a livello nazionale si assesta a circa 156.000 euro (-38% sul 3Q 2022), in Trentino-Alto Adige la base d’asta media più alta d’Italia (278.000 euro, +8% sul 3Q 2022), in Calabria la più bassa (94.000 euro), il tutto in uno scenario dove crolla la media base d’asta per gli immobili commerciali (-74% sul 3Q 2022).

 Queste la maggiori evidenze tratte dall’ultimo osservatorio Cherry Brick, servizio che monitora le opportunità di investimento tra gli immobili all’asta sviluppato da Cherry srl – startup fintech che fornisce soluzioni tecnologiche al mondo del credito.

Dall’analisi emerge quindi come nel terzo trimestre del 2023 sono state quasi 30.000 le aste pubblicate (-21% rispetto alle circa 38.000 del medesimo periodo 2022, confermando così il calo già registrato nel secondo trimestre 2023), per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a circa 4,7 miliardi di euro (-51% rispetto ai 9,5 miliardi del terzo trimestre 2022).

“I dati di Cherry Brick sul terzo trimestre del 2023 confermano un trend di netto calo di aste censite rispetto allo stesso periodo del 2022 – commenta Chai Botta, infrastructure lead in Cherry Srl – A tal proposito, non ci aspettiamo una ripresa significativa del settore entro la fine dell’anno. Questo calo è difatti fisiologico ed è in parte guidato dalle nuove procedure di liquidazione giudiziale nelle quali aziende e tribunali devono ancora integrarsi al meglio. In generale, per il futuro prevediamo una diminuzione nel volume di aste immobiliari proprio grazie alle nuove procedure legali vigenti volte, di fatto, a favorire la negoziazione esterna al tribunale”.

 Guardando ai dati nel loro complessivo, emerge come da luglio a settembre 2023 siano stati pubblicati nel Portale vendite pubbliche nuovi avvisi d’asta così suddivisi: il 54% riferibile ad immobili ad uso residenziale (pari a 16.200), il 19% ad uso commerciale (5.738) e solo il 4% ad uso industriale (1.071), mentre un 23% è composto da altre categorie immobiliari (6.829). Non rilevante, invece, l’ambito degli impianti sportivi con il suo 0,1% del totale (44).

Il 13% del totale delle aste pubblicate è localizzato in Lombardia (per un totale di 3.949 nuovi avvisi, -26% sul terzo trimestre 2022), l’11% in Sicilia (3.395) ed un ulteriore 11% nel Lazio (3.202), fanalino di coda la Valle d’Aosta (59). A livello macro territoriale la maggior concentrazione è sempre nel Centro Italia (27%), seguito da Sud (23%), Nord-Ovest (20%), Isole (16%) e Nord-Est (14%).

Tra le grandi città, invece, Roma si riconferma prima in Italia per numero di aste censite (841, -18% sul terzo trimestre 2022), seguita Perugia (225, +4%), Palermo (210, -15%) e Napoli (202, -32%). A livello provinciale, inoltre, la Città Metropolitana di Roma guida la classifica con 2.135 aste pubblicate (pari all’7% del totale nazionale), seguita a distanza da Perugia e da Napoli (rispettivamente con 918 e 816).

Infine, a livello di Tribunali locali, quello in cui sono state pubblicate il maggior numero di nuove aste continua ad essere quello di Roma (pari al 4% del totale nazionale con 1.150, ma -6% rispetto al terzo trimestre 2022 con 1.222), a cui seguono Brescia (806), Milano (709) e Cagliari (701).

Vistoso calo della base d’asta media

Per quanto riguarda la base d’asta media delle vendite svoltesi nel terzo trimestre del 2023 questa ammonta a circa 156.000 euro (rispetto ai 251.000 dello stesso periodo del 2022, per un vistoso calo nell’ordine del 38%). Analizzando le singole categorie allo studio, nel periodo in esame la base d’asta media scende nettamente in relazione agli immobili commerciali che si assestano a 175.000 euro (rispetto a 687.000 euro del terzo trimestre 2022, -74%), agli immobili residenziali per un valore di 118.000 euro (rispetto a 127.000 euro, -7%) e agli immobili industriali pari a 633.000 euro (rispetto a 669.000 euro, -5%). In aumento, invece, il valore per gli impianti sportivi che risulta essere pari a 530.000 euro (rispetto a 431.000 euro, +23%).

livello regionale, il Trentino-Alto Adige si conferma essere in testa tra le zone nelle quali sono localizzati i lotti il cui valore medio di base d’asta su scala nazionale è stato mediamente più alto con un valore pari a 278.000 euro (a differenza dei 258.000 euro del medesimo periodo 2022, +8%), mentre nel terzo trimestre 2022 in prima posizione si trovava nettamente la Sicilia (955.000 euro, valore attualmente crollato però a 128.000 euro per un -86%). Seguono la Toscana (228.000 euro, +3%), l’Abruzzo (192.000, +27%), Umbria (177.000 euro, -17%) ed il Veneto (176.000 euro, -17%). Nelle ultime posizioni la Calabria (94.000 euro con valore percentuale sostanzialmente invariato) ed il Molise (97.000, -13%).

Analizzando invece il valore della somma di base d’asta complessiva a livello regionale, la Lombardia si assesta su un complessivo di 657 milioni di euro (-17% sullo stesso periodo 2022 che registrava un valore di 788 milioni), seguita poi dal Lazio con 501 milioni e Sicilia con 434 milioni, mentre a livello provinciale la Città Metropolitana di Roma risulta prima con un valore 373 milioni di euro (-39% sul terzo trimestre 2022 che registrava 614 milioni), seguita a notevole distanza da Perugia e Brescia rispettivamente con 169 e 144 milioni di euro.

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