Blog Post

Agenzie online

Dove.it risponde alla top ten dei dubbi di chi vuole comprare casa 

Dove.it risponde alla top ten dei dubbi di chi vuole comprare casa

Sebbene con un +12% di transazioni concluse nel 2021, il residenziale si dimostri un comparto in buona salute, i dubbi di chi vuole comprare casa restano, assumendo talvolta la forma di scogli che si interpongono nel successo della compravendita.

Secondo Dove.it, i dubbi degli italiani alle prese con l’acquisto di un’abitazione sono cresciuti assieme alle vendite, così ha raccolto tutte le domande da parte degli utenti del suo servizio di consulenza all’acquisto, che aiuta chi sta cercando un immobile e ha bisogno di un supporto completo, per stilare la top ten dei dubbi e delle domande di chi compra casa.

  1. Come faccio a essere sicuro che sia la casa giusta?

Questa è la domanda delle domande: se è vero che la casa perfetta non esiste è pur possibile arrivare ad una tranquillità di scelta scomponendo questo macro-quesito in parti più semplici. Si deve valutare, ad esempio, com’è abitato lo stabile, se il quartiere è sicuro e dotato dei servizi di cui avremo sicuramente bisogno, se possiede i must have imprescindibili e se luce e visuale sono di gradimento. Fattore determinante è la sostenibilità del prezzo (e del mutuo) in rapporto ai nostri redditi, che non deve rappresentare più del 30-35% degli introiti complessivi.

  1. Il prezzo di vendita è corretto? Come si stabiliscono i margini di trattativa?

I soldi da spendere rappresentano sempre il dubbio principale di chi è alle prese con un acquisto: se solitamente il venditore fissa un prezzo più alto rispetto al reale valore dell’immobile, il margine di trattativa varia in primis in base all’appetibilità dell’appartamento sul mercato cittadino: è la discrepanza con il prezzo medio del quartiere a dare un primo segnale di quanto è possibile mercanteggiare. Le condizioni dell’immobile e il tempo già trascorso sul mercato sono solitamente altri due fattori da considerare. Sicuramente, avere un supporto esterno per stabilire una corretta valutazione dell’immobile è un valore aggiunto che rende la scelta più serena.

  1. Ci sono abusi edilizi, irregolarità e ipoteche?

È possibile, in fase di ricerca, imbattersi in un immobile che abbia uno o più elementi di abuso edilizio: possiamo acquistarlo comunque, a patto di essere consapevoli delle irregolarità urbanistiche. Se nessuno avverte, ma si scoprono i problemi solo dopo il rogito si può chiedere la risoluzione del contratto e la restituzione dei soldi versati. Anche in questo caso, secondo Dove.it il ruolo dell’agente immobiliare è fondamentale per ottenere questo tipo di informazioni. Da luglio 2020, inoltre, è possibile (ma non obbligatorio) allegare ai rogiti di compravendita il cosiddetto certificato di stato legittimo: una dichiarazione rilasciata da un tecnico abilitato che provi l’assenza di violazioni alla disciplina edilizia e urbanistica. Si tratta di un certificato utile tanto a chi vende quanto a chi compra perché si evitano i rischi di una causa legale post rogito.

  1. Come faccio a capire se guadagnerò con l’acquisto?

Chi investe nel mattone non guarda solo ai rendimenti da locazione, ma anche alla rivalutazione del capitale. Comprare in città è spesso garanzia di guadagno nel tempo, ma non tutti i quartieri sono uguali: quelli con le opportunità maggiori sono quelli in cui sono presenti servizi, scuole, mezzi pubblici. Chi compra per mettere in affitto un immobile può puntare anche alle periferie residenziali, in cui il rapporto tra il prezzo di acquisto e i canoni di locazione è più vantaggioso. Anche il taglio conta: il bilocale è la tipologia di appartamento più cercata per l’affitto e quella che garantisce un ritorno più elevato sull’investimento.

  1. Ci sono condomini morosi nel condominio?

Chi acquista casa diventa corresponsabile, insieme al venditore, di tutti gli oneri condominiali non versati nell’anno in corso e in quello precedente. Al contempo, chi vende resta obbligato per i contributi maturati fino al momento in cui è comunicato l’avvenuto passaggio di proprietà. Premesso questo, nel caso in cui nel condominio ci sia un proprietario che non vuole e non può pagare le somme dovute, si può arrivare alla ripartizione del debito tra tutti i condomini, in attesa di avviare un decreto ingiuntivo verso il condomino moroso. Prima di diventare condomini, quindi, sarebbe bene farsi rilasciare una dichiarazione che attesti l’assenza di morosità all’interno del condominio.

  1. Posso comprare una casa che proviene da un atto di donazione?

La risposta è sì, ma consapevoli dei rischi. L’atto di donazione non si esaurisce nel rapporto tra colui che dona e il beneficiario, ma coinvolge anche altri soggetti legittimari che potrebbero agire in giudizio per rivendicare il proprio diritto. Ogni legittimario ha diritto di esercitare l’azione entro 20 anni che decorrono dalla donazione: questo implica la possibilità che la compravendita venga contestata. Come conseguenza di questa situazione di incertezza è un probabile rifiuto delle banche di concedere un mutuo su un immobile donato. Per evitare rischi di questo tipo è bene che il notaio incaricato di gestire gli atti faccia tutte le verifiche preliminari necessarie ad escludere eventuali criticità e possibili rivendicazioni.

  1. I certificati di conformità degli impianti sono indispensabili?

I certificati di conformità degli impianti sono documenti che attestano il rispetto delle leggi vigenti per quanto riguarda l’impianto elettrico, idraulico e gli altri impianti presenti nell’abitazione. In questo caso sciogliere il dubbio è semplice: no, non sono obbligatori. Oggi, al momento del rogito, il venditore non è obbligato a dichiarare nulla, anche se, per evitare contestazioni future da parte dell’acquirente, sarebbe consigliabile specificare nell’atto lo stato degli impianti.

  1. Superbonus 110%: chi paga?

Il Superbonus 110% è tra le agevolazioni fiscali che negli ultimi tempi ha avuto più successo, grazie ai tanti vantaggi a favore dei contribuenti e per i condomini. Sotto questo cappello è possibile effettuare interventi di isolamento termico, climatizzazione, installazione di pannelli fotovoltaici o interventi di abbattimento delle barriere architettoniche. Se si acquista un immobile in cui il condominio ha già deliberato delle azioni di ammodernamento per usufruire delle agevolazioni, queste sono in carico al venditore.

  1. È vero che il mutuo a tasso fisso non è più conveniente?

Negli ultimi anni, accendere un mutuo è stato relativamente conveniente, grazie alle direttive europee che hanno iniettato denaro nelle casse delle banche, permettendo di ottenere condizioni particolarmente vantaggiose, in primis per chi sottoscriveva un mutuo a tasso fisso. Le cose, però, stanno cambiando: gli incrementi ai tassi annunciati dall’Ue si ripercuotono già oggi sui mutui e chi comprerà casa nei prossimi mesi sarà meno fortunato di chi l’ha fatto finora. Qualunque sia il mutuo scelto oggi, è bene ricordare che esiste lo strumento della surroga, che permetterà di tornare a condizioni più vantaggiose non appena i tassi torneranno a calare.

  1. Ci saranno ancora agevolazioni per gli under 36?

Il bonus prima casa under 36, pensato per favorire l’autonomia abitativa dei giovani, racchiude una serie di misure fiscali (e non) valide fino al 31 dicembre 2022: tra queste, l’esenzione dalle imposte ipotecaria e catastale e una maggiore facilità nella possibilità di accedere al Fondo di garanzia per la prima casa. La garanzia dello Stato copre fino all’80% per un mutuo agevolato fino a 250mila euro destinato all’acquisto della prima casa.

“I dubbi degli italiani alle prese con l’acquisto di una casa sono tanti e spesso la sensazione comune è di fare una scelta di cui ci si arriverà a pentire – dichiara Paolo Facchetti, ceo e founder di Dove.it. – In Dove.it vogliamo migliorare il processo di compravendita nel suo complesso, supportati dalla tecnologia come un alleato prezioso, e puntiamo a ridurre il carico di tensione e incertezza che normalmente è addosso a chi compra”.

Related posts