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A gennaio ’23 stock immobiliare a Milano +5,08%, a Roma giù del -7,94% 

A gennaio ’23 stock immobiliare a Milano +5,08%, a Roma giù del -7,94%

Lo stock immobiliare di Milano risulta stabile negli ultimi 120 giorni e registra +5,08% rispetto al 2022. Diverso scenario per Roma dove si evidenzia una riduzione dello stock disponibile (-7,94%). Gli estremi della classifica vedono Potenza con un aumento degli immobili in vendita pari al 13,57% e Palermo con una riduzione dell’offerta del 16,82%.

Queste le prime evidenze del report pubblicato da Euromq.it, piattaforma di valutazione immobiliare della big data company ReOs,  sull’andamento dello stock immobiliare residenziale con i dati aggiornati a gennaio 2023.

L’analisi prende in esame l’andamento degli ultimi 4 mesi nei capoluoghi di regione fornendo uno stato (discesa/salita/stabile). A questo si aggiunge il dato percentuale rispetto a gennaio 2022.

A Lecce, Pisa e Brescia forte contrazione dello stock immobiliare

Tra i capoluoghi di provincia con una forte riduzione dello stock immobiliare, dividono il podio Lecce (-22,36%), Pisa (-22,34%) e Brescia (-12,88%)   

L’aspetto che emerge in tutta la sua forza, è il sostanziale ridimensionamento della quantità di immobili proposti in vendita sui portali di annunci, segno che le case vendute non vengono rimpiazzate da nuova offerta.

L’andamento dello stock immobiliare è un dato molto importante perché ci  consegna una fotografia sulla quantità di immobili proposti in vendita sui maggiori portali di annunci (media ponderata) e, di conseguenza, ci indica anche la probabile direzione del mercatodichiara Massimiliano Pochetti, ceo di ReOs, “..infatti, un aumento significativo degli immobili in vendita offre generalmente più scelta ai potenziali acquirenti e quindi margini migliori di trattabilità del prezzo. Viceversa, una diminuzione dello stock sarà indice di probabile aumento dei prezzi“.

Naturalmente, l’andamento dello stock immobiliare è solo uno degli indicatori che evidenzia lo stato di salute del mercato. Per avere un quadro più completo, bisogna tener conto anche degli elementi macroeconomici che potrebbero generare ulteriori accelerazioni, decelerazioni o stabilizzazione dei prezziconclude Pochetti

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